La giornalista americana Barbara Ehrenreich racconta che il sito di notizie Pasadena Now ha deciso di dare in outsourcing la redazione. E sta reclutando i suoi giornalisti in India. Non è una novità. Anche l’agenzia di stampa Reuters qualche anno fa decise di cercare a Bangalore le persone incaricate di seguire la borsa di Wall Street. Nel nome della globalizzazione, le industrie sono riuscite a delocalizzare di tutto. Senza che nessuno si lamentasse. Che succeda anche con i giornalisti non deve stupire più di tanto. In fondo Jayson Blair, il reporter del New York Times licenziato qualche anno fa, faceva proprio questo: diceva di essere in un posto mentre in realtà si trovava a casa sua. E non era il solo. Il punto semmai è un altro. Quando cominceremo a delocalizzare anche gli amministratori delegati? Magari un banchiere cinese o indiano vuole meno dei cinquanta milioni di euro che ha appena preso Matteo Arpe per andar via da Capitalia.
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