“Ieri, alle 14.45 al nono chilometro della statale n. 1897 non si è verificato un terrificante scontro nel quale non hanno perso la vita cinque persone. Gli altri non hanno riportato ferite guaribili in periodi varianti tra un mese e 75 giorni. La polizia non ha avuto bisogno di compiere indagini”. Comincia così Un benefattore incompreso, uno dei meravigliosi racconti brevi di Gianni Rodari. Protagonista è un giovane giornalista che scrive articoli su fatti che non sono successi. Al direttore che, infuriato, gli chiede spiegazioni, risponde: “È la pura verità. Non c’è una parola di falso”. E alla fine, quando viene licenziato, commenta: “Lo sapevo. Lei è il quarto direttore che prende la stessa decisione. Sembra che le mie idee sul giornalismo siano troppo avanzate”. Ma nel frattempo il giovane cronista ha fatto scuola nei giornali italiani, perché quella del papa che non è andato all’università sembrava proprio una delle sue non notizie.
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