I grandi cortei degli anni settanta e ottanta servivano a dimostrare che si era in tanti. C’erano i megafoni, il servizio d’ordine, gli striscioni, le bandiere, i volantini stampati col ciclostile, e alla fine un bel comizio dal palco. Ma oggi non hanno più senso. Bisognerebbe usare altri strumenti. Come al Cairo, dove migliaia di persone sono rimaste in piazza per giorni. O come a New York, dove si sono inventati il microfono umano – il passaparola della folla – per aggirare il divieto di usare i megafoni. Poco tecnologico ma molto efficace. Perché a Zuccotti park come a piazza Tahrir il problema è anche creativo: farsi venire idee nuove per sperimentare nuove forme di partecipazione. Anziché una grande manifestazione che dura un pomeriggio, mille piccolissime che durano una settimana. La politica italiana è fatta ancora di talk show, telegiornali, interviste, conferenze stampa, sondaggi, comizi. È così vecchia che basterebbe un tweet per spaventarla.
Internazionale, numero 920, 21 ottobre 2011
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