“In giro per il mondo ci sono forze molto potenti schierate contro il web aperto. Fa paura”. Sergey Brin è nato a Mosca ma vive negli Stati Uniti da quando aveva sei anni: i genitori lasciarono l’Unione Sovietica per via del clima di antisemitismo che si respirava in quel periodo. Ha fondato Google con Larry Page quando aveva 25 anni. Oggi ne ha 38 ed è miliardario.
In un’intervista al Guardian, Brin identifica i tre principali nemici di internet. I paesi come la Cina, l’Arabia Saudita o l’Iran, che fanno di tutto per censurare la rete e impedire l’accesso al web. L’industria dello spettacolo, che cerca di far approvare delle leggi per bloccare i siti pirata. E infine Facebook e la Apple, che stanno recintando i giardini digitali attraverso un controllo molto stretto sul software e sui contenuti che possono circolare all’interno delle loro piattaforme.
Naturalmente quest’ultima accusa insospettisce molti. Facebook sta per andare in borsa e Brin sembra voler infastidire un pericoloso concorrente. Anche perché, scrive Emily Bell sempre sul Guardian, Google non è mai stata famosa per essere un’azienda particolarmente aperta o trasparente. E se c’è una minaccia al web aperto, viene proprio da una piccola élite di imprenditori ricchissimi, quasi tutti maschi e ferocemente competitivi, che prendono decisioni poco chiare e creano sistemi opachi con le loro società da cui tutti noi dipendiamo sempre di più.
Internazionale, numero 945, 20 aprile 2012
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