D670,713. È il numero di un brevetto presentato dalla Apple e approvato la scorsa settimana dall’ufficio brevetti degli Stati Uniti. Il titolo è: “Schermo, o sue porzioni, con interfaccia grafica utente animata”. Questo brevetto dà alla Apple i diritti esclusivi sull’effetto della pagina sfogliata in un qualunque tablet o e-reader.

Sembra uno scherzo ma è la verità, ha scritto Nick Bilton sul New York Times: la Apple è diventata proprietaria dello sfogliamento delle pagine sui tablet, lo stesso gesto che facciamo quando giriamo le pagine di un libro con le dita. Un’interfaccia in circolazione da alcune centinaia di anni, almeno nella sua forma fisica. E non è l’unico brevetto assurdo presentato dalla Apple negli ultimi anni. Ci sono per esempio l’icona per la musica (consiste in una nota musicale) e la scala interna di vetro trasparente usata negli Apple Store. La convinzione che il modo migliore per difendere una buona idea sia quello di impedire ad altri di realizzarla è insensata.

Proprio Steve Jobs spiegò perché: “È sbagliato pensare che avere una grande idea sia il 90 per cento del lavoro e che basti dire alle persone ‘ecco una grande idea’ perché l’idea si realizzi. Il fatto è che c’è un’enorme quantità di lavoro artigianale tra una grande idea e un grande prodotto. Mentre la sviluppi, la tua grande idea cambia e cresce. E il risultato non è mai quello che sembrava all’inizio”. Insomma, il sistema più efficace per difendere una buona idea è realizzarla nel modo migliore. Che poi, spesso, è la parte più difficile.

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