In Italia c’è stato un tempo in cui la sinistra andava davanti alle fabbriche e alle scuole, si batteva per il divorzio e per l’aborto, difendeva il diritto alla casa. Oggi, quando parla di casa, la sinistra tutt’al più discute di Imu. Molte cose sono migliorate, però sembra abbastanza evidente che negli ultimi trent’anni c’è stato un arretramento progressivo e netto del dibattito pubblico e dell’azione politica.
Nel 2013 immigrazione e precariato dovrebbero trovarsi in cima alla lista delle priorità, ma non è così, forse per paura che queste battaglie siano elettoralmente controproducenti. In effetti, per non essere impopolari dovrebbero far parte di un progetto a lungo termine, di un’idea alternativa di paese, di società, di sviluppo. Però questo progetto e quest’alternativa non ci sono.
C’è stato un tempo in cui la sinistra parlava di politica, di questione sociale, di questione morale, di riforma del sistema. La verità è che, se si votasse domani, perfino il divorzio e l’aborto rischierebbero di non passare.
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