Accumulate
Lenin l’aveva intuito già nel 1916: “Quello che caratterizzava il vecchio capitalismo, in cui regnava la libera concorrenza, era l’esportazione delle merci. Quello che caratterizza il capitalismo di oggi, in cui regnano i monopoli, è l’esportazione dei capitali”.
I Paradise papers di cui si parla in questi giorni sono tredici milioni di documenti riservati ottenuti dal quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung e condivisi con l’International consortium of investigative journalists. Una squadra di 381 giornalisti che per conto di 96 quotidiani, settimanali e tv di 67 paesi ha analizzato una montagna di carte cercando di far luce sulla ragnatela di società offshore con sede in stati dove i profitti non sono tassati e i nomi dei titolari restano anonimi.
I documenti riguardano aziende (come la Apple, la Nike, Facebook) e persone (tra cui la regina d’Inghilterra, il cantante Bono e un consigliere del premier canadese Justin Trudeau). Nella maggior parte dei casi si tratta di attività perfettamente legali, trucchetti per evitare di pagare le tasse. Tanto che alcuni si sono scandalizzati per il clamore: se le aziende possono scegliere di produrre nei paesi in cui la manodopera costa meno, perché non dovrebbero poter scegliere anche quelli in cui il sistema fiscale è più vantaggioso?
Da un certo punto di vista non hanno tutti i torti: è l’intero sistema economico che gira così, con le banche che svolgono un ruolo sempre più importante nel far fruttare al meglio le spropositate ricchezze accumulate dalle multinazionali. L’Economist fa anche notare che concentrarsi su queste società offshore rafforza lo stereotipo dell’evasione fiscale legata a isolette caraibiche con il sole e le palme, mentre sono metropoli come Londra e New York che offrono la migliore combinazione di riservatezza e apparente rispettabilità, attirando evasori da tutto il mondo. E che questo non sia illegale forse è il vero scandalo.
Questa rubrica è stata pubblicata il 10 novembre 2017 a pagina 7 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati