Quando è l’ora di fare il titolo, tutto può succedere. A volte arriva come una folgorazione durante la revisione dell’articolo. Altre volte è la traduzione di quello originale. In alcuni casi nasce dall’immaginazione, in altri dalla sintesi e dalla concentrazione. Spesso si definisce confrontandosi con i colleghi.

I titoli sono i testi più letti del giornale, e l’occasione per convincere i lettori a tuffarsi in un articolo. Per tenere alta la guardia sulla qualità dei nostri titoli, ogni tanto uno dei copy editor di Internazionale assegna l’oscar per il miglior titolo del numero in corso. Il primo vincitore è stato “Duecento anni in sala operatoria” (n. 974), per un articolo sui progressi della chirurgia dall’ottocento a oggi. Funziona: illustra il contenuto dell’articolo e ti trasporta in un batter d’occhio in una sala operatoria di cent’anni fa.

Nel 975 ha vinto “Cattive medicine” sulle case farmaceutiche che raggirano i medici, nel 976 “Fatti più in là”, sugli svantaggi del dormire in coppia, nel 979 “Siamo fritti”, sul riscaldamento globale, nel 980 “Il temporale non era previsto”, sulla scienza inesatta delle previsioni meteorologiche. “Papatrac”, sulle dimissioni del papa, era tra i favoriti. Il copy editor però non l’ha potuto premiare. Il titolo l’aveva fatto lui.

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