Graham Greene, Tutti i racconti
Mondadori, 748 pagine, 19,00 euro
I letterati hanno rimproverato in passato a Graham Greene la sua capacità di far romanzo e di conquistare tanti lettori parlando del proprio tempo, dei suoi retroscena e delle ambiguità in cui si dibatte chi vi opera e ha una vita segnata dalla storia. Gli hanno rimproverato di piacere al grande pubblico. Oggi che questo pubblico è aggredito e corrotto da merci sciocchissime e i letterati vivono in un mondo a parte tanto presuntuoso quanto insipido, oggi che mancano i grandi scrittori in grado di piacere ai più esigenti e a tutti, si comincia infine a considerare Greene come un grande del “secolo breve”, maestro della suspense politica e perfetto conoscitore dei dilemmi del novecento, ma anche scrittore di rara profondità e maestria, anche in quel genere, azzardato da pochi, che è il racconto.
In questa bellissima raccolta di tutto il Greene breve, curata da Paolo Bertinetti, ci sono gioielli di ironia, di tensione, d’introspezione di cui sono spesso protagonisti bambini con uno sguardo capace di vedere quel che gli adulti intendono nascondere. Alcuni racconti sono diventati dei film, e c’è anche il trattamento di La mano dello straniero di Soldati, un film solo di recente compreso e rivalutato. Anche lì, la storia e la difficoltà di capirla e di assumersene le responsabilità è vista con gli occhi di un bambino.
Internazionale, numero 897, 13 maggio 2011
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