Charles Chaplin, Footlights
Cineteca di Bologna, 222 pagine, 29 euro
Una bellissima strenna: in grande formato e accompagnato da molte foto e illustrazioni in bianco e nero e a colori, Footlight è il romanzo che Chaplin scrisse come preparazione alla sceneggiatura di Luci della ribalta, il suo ultimo capolavoro (1952).
Colui che grazie al cinema muto e all’arte della pantomima era riuscito a far ridere e piangere analfabeti e professori, uomini e donne, adulti e bambini di oltre mezzo pianeta, tornava al mondo della sua gioventù, quello del music hall inglese, e al magistero di Dickens per narrare la caduta di un vecchio comico e l’ascesa di una sua allieva, salvata dalla disperazione e dal suicidio.
Ritrovare tutto ciò con David Robinson, massimo esperto del cinema di Chaplin e curatore di questo prezioso cimelio, è appassionante, come lo è la sua ricostruzione del teatro popolare londinese tra otto e novecento, a cui è dedicata metà del libro. A ispirare Chaplin fu Nižinskij, il genio della danza, ma è sull’importanza dell’arte comica che egli scelse infine di riflettere.
Robinson ricostruisce tutte le fasi della preparazione di Luci della ribalta, l’ultimo film americano dell’uomo che più di tutti aveva contribuito al trionfo dell’industria cinematografica, costretto all’esilio dai deliri della caccia alle streghe. Luci della ribalta è ancora un grande film, e il libro è un magnifico omaggio a un artista incomparabile.
Questo articolo è stato pubblicato il 28 novembre 2014 a pagina 94 di Internazionale, con il titolo “Chaplin e la sua arte”. Compra questo numero | Abbonati
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it