La California è a un passo dalla bancarotta. La colpa non è di Arnold Schwarzenegger, che la governa, ma della follia neoliberista che qui ha trovato terreno fertile.

Questo stato, che ha la più alta densità di popolazione d’America, negli ultimi dieci anni ha offerto mutui subprime a tutti i nuovi residenti. Dai tempi in cui Ronald Reagan era governatore, lo slogan dei politici californiani è stato abbassare le tasse e ridurre al minimo la spesa pubblica.

Allora perché lo stato è al verde? Per una serie di speculazioni sbagliate, da quelle edilizie a quelle del settore energetico. Particolarmente infelice è stata la decisione presa alla fine degli anni novanta di abbandonare il gasdotto canadese, che oggi avrebbe permesso di dimezzare il costo dell’energia.

Considerata lo specchio dell’America, la California è il primo stato a trovarsi in difficoltà, ma non sarà l’ultimo. Washington non sa che fare. Se usasse fondi pubblici per risanare il bilancio, come chiede Schwarzenegger, creerebbe un precedente pericoloso. Tutti gli stati si metterebbero in fila per chiedere aiuti. Non è un buon momento per Terminator: sul grande schermo non riesce a far fuori Sara Connor e nella vita reale rischia di prosciugare le casse federali.

Internazionale, numero 804, 17 luglio 2009

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