Il governo britannico non riesce a sedare la rabbia della popolazione per il rimpatrio in Libia del presunto attentatore di Lockerbie. Al coro delle lamentele si sono uniti i familiari delle vittime degli attentati dell’Ira. Molti, infatti, morirono a causa dell’esplosivo Semtex, una sostanza fornita dalla Libia. È quindi partita una nuova richiesta di risarcimento dei danni.

Questa volta, però, Gheddafi non sborserà un euro, anzi ha definito ipocrita il governo britannico. Sembra infatti che il rilascio per motivi di salute di Al Megrahi sia stato concesso in cambio del diritto di sfruttamento di alcuni giacimenti libici da parte della multinazionale Bp. Lo ha confermato il ministro della giustizia Jack Straw.

Ma di cosa ci meravigliamo? Del fatto che i nostri governi scendano a patti con il nemico? Il rientro della Libia nella comunità internazionale è costato a Gheddafi due miliardi di dollari di risarcimenti ai familiari delle vittime della strage di Lockerbie. Se siamo disposti a scendere a patti per denaro con chi non ha mai fatto mistero delle proprie simpatie antidemocratiche e terroristiche, perché non farlo per qualche barile di petrolio in più?

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