Cara Milana, usciresti con un ragazzo che fa parte di un partito che odi?
Dipende dalle sue altre qualità. Se, per esempio, ama la letteratura, la prosa metafisica e la filosofia greca, se parlare del senso della vita non lo fa sentire a disagio, se ama i luoghi deserti, ha un buon profumo e un bell’aspetto, se è elegante, ha una voce dolce, gli piace la buona cucina e non è spaventato dal grasso, se ama l’opera, se guida una cabriolet anche solo con la fantasia, se ama le strade di mare, in particolare quelle del Mediterraneo, ha ricordi di viaggi lontani (veri o inventati), ha incontrato gli spiriti almeno una volta e ha incontrato se stesso almeno una volta a passeggio in un bosco, se è affascinato dai vecchi cimiteri, i castelli abbandonati e altri posti sinistri, se in cucina se la cava bene come a letto, se in un attimo è in grado di costruire un rifugio fatto di fili d’erba per ripararsi dalla pioggia, se non ha niente in contrario al sesso all’aperto, se non mi critica mai per nessun motivo anche quando ho torto, se ha la pazienza di ascoltarmi quando gli racconto la storia di un rossetto nascosto che ho trovato in saldo, se sa che adoro le scatole con dentro un oggetto avvolto da una carta sottile, se sarà innamorato di me per sempre come il primo giorno, allora e solo allora, posso perdonargli di aver votato per un partito che non sopporto. Cioè qualsiasi partito, perché io non ne sopporto nemmeno uno.
*Traduzione di Ivana Telebak.
Internazionale, numero 900, 2 giugno 2011*
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