*Cara Milana, ho viaggiato in aereo per tutta la vita. Ora, a 45 anni, all’improvviso sono terrorizzato. Com’è possibile? *
Non sono mai stata a mio agio in aereo. Ma negli ultimi anni, dopo un volo estenuante fino a New Orleans, il disagio si è trasformato in panico. Ora anche un volo di mezz’ora mi spaventa, e temo che la prossima volta dovrò andare negli Stati Uniti in nave. L’idea di non poter uscire dall’aereo quando voglio e di essere a chilometri di distanza dalla terraferma non è piacevole. Conosco persone che giurano di sentirsi benissimo in volo. Forse la vivono come una sorta di liberazione da tutti i problemi che hanno sulla terra. Si rilassano, ascoltano musica e cavalcano le nuvole.
Non so cosa dirti, come aiutarti a superare una paura che a me sembra del tutto naturale: non credo alle statistiche, quindi i dati secondo cui gli incidenti aerei sono rari non mi consolano più di tanto. Nei miei viaggi in aereo capito sempre vicino a qualcuno che è completamente indifferente. Ma ci sono anche quelli che si spaventano più di me, che con la voce tremolante mi chiedono di tenergli la mano mentre decolliamo. Io, almeno, non ho così paura da dover chiamare un’hostess ogni minuto.
Ecco, io volo così. Malvolentieri, a fatica, ma volo. Credo che potrebbe essere lo stesso per te. Altrimenti vai dallo psicologo, il quale comunque, nonostante i suoi vari poteri, non potrà mai tenere un aereo in aria.
*Traduzione di Ivana Telebak.
Internazionale, numero 904, 1 luglio 2011*
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it