Cara Milana, mi sono appena laureato. Ora devo scegliere tra un buon lavoro sicuro ma un po’ noioso e un viaggio in giro per il mondo. Tu cosa faresti ?

Non mi è chiara la tua indecisione. Naturalmente sceglierei di girare per il mondo, perché di lavori buoni e un po’ noiosi ce ne saranno sempre e dovunque. Il mondo è pieno di grandi e un po’ inutili uffici dove praticamente non succede niente. Anche se a causa della recessione economica globale siamo tentati di accettare ogni tipo di lavoro, credo che bisognerebbe comunque godersi la vita ed essere più decisi. Vorrei parlare di un altro fenomeno. Di solito ci lasciamo turbare da indecisioni che non sono per niente reali: scegliere un ragazzo bravo ma un po’ noioso oppure uno emozionante? Circondarci di persone fedeli ma noiose o cercarne altre che ci rendono migliori?

Lasciarci alle spalle un pessimo matrimonio o soffrire in eterno? È come se la coscienza umana fosse propensa a soffrire per problemi le cui risposte sono visibili da un aeroplano. Probabilmente questi problemi si creano perché ci affidiamo alla ragione e non all’istinto. Dentro di noi sappiamo bene le risposte a tutte le domande che ci vengono in mente (anche a quella sulla vita dopo la morte), ma per qualche motivo fingiamo, con noi stessi e con gli altri, di non saperle. A cosa serve questa indecisione? Non lo so. Quindi non esitare: vai a comprare il biglietto per quel giro del mondo.

*Traduzione di Ivana Telebak.

Internazionale, numero 907, 22 luglio 2011*

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