Eccola finalmente in piedi, se così possiamo dire. Dal 17 settembre alle quattro del mattino, zavorrata con degli enormi cassoni pieni d’acqua che assicurano la sua stabilità, bianco sporco da un lato (babordo), grigio fango dall’altro (tribordo), dopo un soggiorno di più di seicento giorni nell’acqua, la Costa Concordia è in piedi, sfregiata come un bandito messicano. Non ancora pronta per riprendere il mare ed essere disossata nel porto più vicino, ma il 70 per cento del programma del suo recupero è già terminato. Con successo. Il “crimine” di Francesco Schettino è stato vendicato.
E l’Italia?
Il confronto è allettante, illuminate, facile e anche io gli ho ceduto, sulla scia di molti giornali italiani che hanno fatto della rotazione del relitto (l’ormai famoso
parbuckling) una metafora dei lavori che attendono il governo di Letta e l’intero paese. Il 20 settembre, quando il governo pubblicherà i suoi dati, fase preliminare all’esame del bilancio 2014, ne sapremo un po’ di più.
Ma i grandi numeri sono già noti: la crescita al -1,7 o -1,8 per cento; il debito al 132 per cento del pil (circa 2.080 miliardi di euro); lo spread in aumento intorno a 260 punti; gli interessi annui del debito a 85 miliardi di euro; il deficit che secondo la stampa dovrebbe ammontare al 2,4 per cento, cioè quattro o cinque miliardi in più rispetto al tetto previsto da Bruxelles.
E su tutto ciò un problema grande almeno quanto la Costa Concordia: Silvio Berlusconi, la cui sorte politica sarà decisa mercoledì 18 settembre al senato. La commissione incaricata di esaminare il suo caso dopo la conferma della corte di cassazione della condanna a quattro anni di prigione (di cui tre annullati per l’indulto) per frode fiscale, lo rimanderà probabilmente di fronte ai suoi colleghi senatori. Il Cavaliere, furente, minaccia di far saltare il governo e di spingere l’Italia in un lungo periodo di instabilità politica. Il problema è che i mercati odiano le situazioni del genere.
Probabilmente in questo caso uno dei 500 tecnici che hanno raddrizzato la Costa Concordia potrebbe tornare utile. E come il relitto che sbarrava la vista agli abitanti del Giglio, così Berlusconi e il suo destino ostruiscono la visibilità degli italiani, dell’Italia e degli eventuali investitori.
Parbuckling per Silvio? Il raddrizzamento della nave ha richiesto 19 ore, ai senatori basterebbe un secondo per decidere sulla sua sorte e per liberare - finalmente - la vista.
(Traduzione di Andrea De Ritis)
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