Il tempo passa, qualcosa se ne va e qualcos’altro arriva. Silvio Berlusconi ha ripetuto frasi sessiste e omofobe per tutta la vita, ha dichiarato che “è meglio guardare le belle donne che essere gay”, e il 12 maggio 2007 aveva partecipato al “family day” organizzato per protestare contro il progetto del governo Prodi di creare una sorta di patto all’italiana per le unioni civili (un’idea mai realizzata). Eppure lo stesso uomo oggi sottolinea che la battaglia “per i diritti civili” delle coppie omosessuali dev’essere “un impegno di tutti”. “Da liberale ritengo che attraverso un confronto ampio e approfondito si possa raggiungere un traguardo ragionevole di giustizia e di civiltà”.

Silvio ha preso un colpo di sole? O forse le quattro ore settimanali di assistenza ai malati di Alzheimer in un istituto alla periferia di Milano hanno aperto il suo cuore alle sofferenze del mondo? In realtà il suo nuovo approccio è dovuto soprattutto all’influenza di due persone.

“Chi sono io per giudicare?”. Con queste parole papa Francesco ha permesso alla destra italiana di affrontare la questione dei diritti degli omosessuali non solo come una minaccia per la famiglia. Ma la nuova posizione di Berlusconi è dovuta anche all’ascendente della sua giovane fidanzata, Francesca Pascale. “Cristo non ha insegnato a fare differenze tra etero e gay”, ha dichiarato in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno. “Sui diritti sociali quando pensiamo di avvicinarci alle altre nazioni europee? Approfittiamone ora che c’è un papa liberale”.

Naturalmente si può dubitare della sincerità di questa conversione. Perché è arrivata così tardi? Perché non è avvenuta quando Berlusconi era al potere e guidava un partito forte? La risposta è semplice: alleato con partiti conservatori e cattolici, l’ex presidente del consiglio ha fatto di tutto per rispettare gli imperativi e i divieti della chiesta italiana e del Vaticano, e ha continuato ingraziarsi i vertici ecclesiastici man mano che il suo comportamento nella vita privata lo allontanava dalle virtù cristiane.

Interdetto dal parlamento a causa della condanna per frode fiscale e processato in appello a Milano per favoreggiamento della prostituzione minorile e abuso di potere (senza grandi speranze di assoluzione), Berlusconi è stato relegato nelle pagine interne dei giornali, e dunque può permettersi di pensare con la sua testa e provare a ritrovare un minimo di visibilità mediatica. Papa Francesco gli ha indicato la via, e Francesca lo accompagna e lo tiene d’occhio.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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