Un vero giardiniere coltiva il terreno. Chi ha soltanto il balcone può fare ancora di più: crearlo. Ci vorrà una compostiera. Se ne trovano facilmente in commercio, alcune intelligenti, altre no.
Dato che avere a che fare con un oggetto stupido è snervante, suggerisco il fai da te: con dei paletti di legno potete costruire lo scheletro di un parallelepipedo, da rivestire sui fianchi e sul fondo con una rete a maglia non larghissima. La cosa migliore è fare in modo che la base dello scheletro sia di dimensioni identiche a quelle della cassetta su cui lo appoggeremo.
In questo recipiente butteremo un po’ di terriccio vecchio, foglie secche, piante sgradite, e poi, a poco a poco, gli scarti della cucina: frutta e verdura, fiori appassiti, anche carta sminuzzata, ma non ossa di carne o lische di pesce, che potrebbero creare cattivi odori e attirare i topi.
Poco a poco, questi rifiuti organici si trasformeranno in ottimo terriccio. Se poi aggiungeremo dei lombrichi – possiamo cercarli nell’orto di qualche amico o acquistarli – avremo addirittura dell’humus, un terriccio molto fertile che si può usare come concime.
A mano a mano che gli scarti si trasformano, cadono dalla compostiera nella cassetta sotto forma di terra pronta per nutrire le nostre piante.
A seconda della stagione, la compostiera andrà riparata dalla pioggia con un coperchio, oppure inumidita e tenuta al riparo dal sole. La pratica è la migliore maestra.
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