**1. Federica Fornabaio, *Merry Christmas Mr. Lawrence (main theme) ***
E chi se lo scorda più? Era una grande colonna sonora: il Sol Levante in eleganti compresse pianistiche e orchestrali. Il tema principale di Ryuichi Sakamoto per Furyo, film diretto da Nagisa Oshima nel 1983 (con due popstar: lo stesso Sakamoto e David Bowie), riletto dalla pianista/compositrice nata ad Andria nel 1985 (e notata da molti in veste di direttrice d’orchestra caruccia all’ultimo Sanremo). Il suo cd autointitolato, appena uscito, è un taccuino d’appunti per film a venire, scritto sulla tastiera d’avorio ed ebano.
**2. I Gatti Mezzi, * Dall’arioporto alla stazione***
Altre note di pianoforte andante per Francesco Bottai e Tommaso Novi, due pisani alla porta del pop, costantemente in modalità “Come di” Paolo Conte. Con le fauci sempre piene di vernacolo, di notazioni passeggere e zufolii. Baffi, canottiere e personalità immediate di fredbuscaglioni con ci aspirate al seguito comportano anche un rischio: quello di smacchiettare. In attesa di capire, per un po’ garbano, tre-quattro pezzi del loro album Struscioni (sì, i lenti da balera, e chi se ne avvale) alla volta.
3. Mulatu Astatke & Ethiopian Quintet, Girl from Addis Abeba
E se lounge dev’essere, che sia a base di vibrafono, tam tam e piano percussivo. Straordinario recupero (a cura della solita label, Strut, ormai specializzata nei ripescaggi vintage) delle opere del Duke Ellington d’Etiopia (chi ha visto Broken flowers di Jim Jarmusch un po’ lo conosce, magari senza saperlo): l’album è New York- Addis-London: the story of Ethio jazz 1965-1975. Come un twist di allegrie africane al cardamomo, sorseggiato per una festa dell’epifania tra odori di stufato e flirt multiculti nel Queens.
Internazionale, numero 816, 9 ottobre 2009
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