**1. Massive Attack, *Splitting the atom ***
“Incandescent light at doors / In adolescent menopause”? Ehi, sono tornati i ragazzi! Dopo sette anni di guai e silenzi, ecco che quel vecchio napoletano indolente di Bristol, Robert Del Naja alias 3D, rimette insieme la formazione tipo dei Massive, per un ep apripista. Riecco la loro menopausa adolescente, uno di quei loro pezzi così loro: loop ipnotico di organetto pulsante più handclaps più vocioni cavernosi, che ruminano sterpaglie di significati. Parlano dell’inverno finanziario? Hanno letto Houellebecq? La tensione è palpabile, il beat va avanti.
2. Echo & the Bunnymen, Forgotten Fields
Ehi, dev’essere la settimana del Coniglio: prima La morte di Bunny Munro, romanzo di Nick Cave con un leprotto da luna park in copertina e il suo protagonista da Looney Tunes per adulti. Poi The Fountain, un nuovo album da Ian McCulloch e i suoi coniglietti. Band di una certa grandezza anni ottanta, poi riaffiorati grazie alla bellissima* Killing moon* nel film cult/conigliesco Donnie Darko. Ora si sono rinnovati nella sezione ritmica e offrono un plausibile remake di se stessi, con punte di grandezza démodé.
**3. C.S.I., A tratti **
Loro non ci sono più, ma che grandi che erano. Buona quindi l’idea (Universal) di rimetterli in circolazione in conserva low cost: tra studio e live, sei cd. Con questo folgorante mantra gregoriano elettrificato che apre il primo album in studio, Ko de mondo. Corrente alternatissima di esperimenti, talenti, suoni dal mondo nella band di Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni. La voce cucciola di Ginevra di Marco e le sagge scorte di Franco Battiato e Goran Bregovic, distorsioni e aperture a perdita di orizzonte mongolo. Gran bel viaggio.
Internazionale, numero 817, 16 ottobre 2009
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