**1. Isobel Campbell & Mark Lanegan
Lately
La più bella canzone ascoltata recentemente è un electrico blues, romanticamente ancorato ai tempi di Highway 61 revisited; è come un esercizio di stile Dylan da premiare con il massimo dei voti, quello della cantante scozzese con l’ex leader degli Screaming Trees. Coppia improbabile ma al terzo album di felice coabitazione negli spazi del country & western, in un panorama abitato da fantasmi e da pistoleri del rock come James Iha, rinnegato degli Smashing Pumpkins, o Willy Mason, songwriter di buona levatura.
2. Tricky
Uk Jamaican
Kingston Logic: di ritorno, sempre di ritorno da qualche ghetto bianco e nero. Non del tutto dimenticati i suoi trascorsi Massive Attack, riabbracciata la Giamaica delle sue brame, delle sue avvolgenti volute di fumo, dei suoi ritmi, si è rollato un nuovo album (Mixed race), si è leggermente schiarito la gola, ha scovato una supervocalist kingstoniana come Terry Lynn e ha dato un’accelerata ai tempi. Tutto lì, veramente, che ci voleva? Alla fine del millennio era un artista quasi cruciale, adesso sembra degnarsi di tornare in pista. Dal 29 settembre.
3. Tired Pony
Dead american writers
Lo si sarebbe creduto chissà cosa, questo sodalizio tra Gary Lightbody, cantante degli Snow Patrol, e il mandolinista di fiducia di Michel Stipe, Peter Buck dei R.E.M., circondati da uno stuolo di solidi strumentisti. E invece: boh, è un’altra canzone ascoltabile di rock campagnolo. Forse è vero che non bisogna mettere la morte nel titolo. Forse non bisognerebbe neanche mettere la stanchezza nel nome di un gruppo, per quanto super. Comunque: un’altra cosa country da coda su interstate americana, interrompibile per notizie più stringenti sul traffico.
Internazionale, numero 864, 18 settembre 2010
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