1. Roberto Angelini, Spara, Bufalo!
Nella seconda serie di* Romanzo criminale* emerge, a colmare il vuoto lasciato dal Libanese, er Bufalo (a cui dà volto Andrea Sartoretti). È l’ideale dell’hard boiled all’amatriciana, lo Scarface della Magliana definitivo. Per il cantautore romano, a cui è stato assegnato il personaggio nel concept album Romanzo criminale. Il cd (non è la colonna sonora, ma il pezzo sul Libanese di Francesco Sarcina delle Vibrazioni è usato nella serie; ci sono anche The Niro, i Calibro 35, Marta sui Tubi), è come aver puntato sul cavallo giusto alle Capannelle.
2. Emil, Milano no
Forse la rabbia romanesca del Bufalo non si placherebbe nemmeno a dirgli: “Nella tua città c’è un grande fiume e un gran bel clima / a Milano no”. Ma la lunga lista di lamentele che il giovane e piacevolmente strambo Emil ha raccattato via internet può far imbufalire ogni cispadano che frequenti la metropoli lombarda. Frase da portare a casa: “A Milano io mi lamento del cemento e mi trasformo in un momento”. Ci sono attimi da conservare in questo giovane Tricarico a intermittenza. Da ascoltare il suo debutto, Piccolo pagliaccio italiano.
**3. Klaxons,* Twin Flames***
La copertina del loro ultimo cd, Surfing the void, resta tra le migliori dell’anno: un gatto cosmonauta che è un grande passo avanti per la felinità. L’ultimo video rischia però di lasciare traumatizzati: comincia come una sorta di rituale new age tra i membri della band e alcune fanciulle, finisce in un’orgia di corpi saldati insieme che fa pensare più a William Borroughs o Salvador Dalì sotto lsd che a un’ammucchiata improvvisata dal Bufalo. Un caotico kamasutra da Tate Modern che fotografa l’erotismo mutante e virtuale dei tempi.
Internazionale, numero 874, 26 novembre 2010
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