Già ieri, quando ancora neanche nevicava, mi sono incasinato con l’embargo sulle anteprime mondiali. Qui a Berlino, possiamo scrivere di un film in anteprima mondiale solo dopo la proiezione di gala, che di solito è la sera del giorno in cui vediamo il film. Perciò oggi ho visto due film, ma non vi dico ancora quali.
Naturalmente scherzo. Il primo film della giornata è stato Promised land di Gus Van Sant. Non il Van Sant di Elephant, Last days o Paranoid Park. Più il Van Sant di Will Hunting, Milk eccetera. Cioè quello più hollywoodiano. Però è un film di denuncia, si parla di fracking e ha un notevole pedigree intellettualoide. La storia è di Dave Eggers, la sceneggiatura di Matt Damon e John Krasinski che sono anche i protagonisti e i produttori del film.
Quindi era giusto nutrire una certa aspettativa. Diciamo pure che le aspettative sono anche state soddisfatte, ma ho un problema con i film di denuncia. Non sono ancora riuscito a metterlo a fuoco. È lodevole che star di Hollywood, scrittori illuminati e registi di rango ci mettano in guardia contro il fracking. Ma non so. Il film di denuncia (in questo caso ambientalista) ormai è un genere e quindi perde un po’ della sua efficacia. Comunque questo non è un film sconvolgente, più una parabola sull’appartenenza (possiamo veramente ignorare da dove veniamo?) e sul fatto che il denaro non può comprare tutto, o quasi.
A parte questo, di buono ci sta la regia mai scontata di Van Sant, Frances McDormand e anche il naso da maestra di Rosemarie DeWitt (mi sa che l’avevo vista in Mad men, non mi ricordo in che ruolo, forse era una maestra pure lì).
E passiamo al secondo film: Paradies: Hoffnung terzo e ultimo capitolo della trilogia sulla religione dell’austriaco Ulrich Seidl, quello di Canicola. Ma ops. Questo sì che è in anteprima mondiale. Non so se faranno mai un gala, ma meglio non correre rischi. Ne parliamo domani.
A proposito dei fenomeni sul cielo di Berlino e sul cantiere permanente. Ieri c’erano le gru.
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