Il mar Mediterraneo è al centro di una grande esposizione che ha coinvolto quasi 3.500 artisti di 19 paesi. Ciò che hanno in comune le opere è il piccolo formato 10x12.

Rotte Mediterranee. Un inedito ritratto creativo di un mare e delle sue genti ha l’obiettivo di esplorare le tante storie che si intrecciano nel Mediterraneo, i luoghi che vi si affacciano e le persone che lo attraversano. Dal Medio Oriente alle coste dell’Africa, dal Portogallo all’Italia, fino alla Turchia. “Una collezione unica fatta di uomini e donne, emergenti e professionisti di lunga carriera che, attraverso le loro opere, raccontano le difficoltà e le contraddizioni del Mare nostrum”, spiegano i curatori.

Algeria. (Myriam Aitelhara)

La collezione libica è curata da Najlaa Elageli, che ha fondato il progetto Noon arts per sostenere gli artisti libici e far conoscere le loro opere nel resto del mondo: “L’arte del mio paese è poco conosciuta all’estero, sopratutto a causa degli eventi legati alla storia politica recente”.

Per il Medio Oriente ci sono, tra gli altri, il fotografo britannico Giles Duley e l’artista siriano Semaan Khawam, esule in Libano, che dialogano tra loro in un documentario che ripercorre i momenti più importanti del loro incontro, avvenuto a gennaio a Beirut.

Grecia. (Maria Papadimitriou)

La mostra, organizzata da Imago Mundi e dalla fondazione Benetton, sarà in programma a Palermo fino al 10 marzo durante la Biennale arcipelago Mediterraneo ai Cantieri culturali della Zisa.

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