Patti Smith
Palazzo del governatore, Parma
Fino al 16 luglio 2017
Patti Smith ha scattato la sua prima Polaroid nel 1995, dopo la morte del marito, il chitarrista degli Mc5 Fred “Sonic” Smith. Da quel momento l’artista usa la fotografia come un diario visivo dei suoi viaggi, senza limitarsi a una cronaca dei luoghi visitati, ma dando vita a un percorso in cui intreccia i ricordi e il suo universo onirico. La mostra Higher learning è una riflessione sull’atto della creazione artistica e sul trascorrere del tempo. Nelle sue immagini, Smith si lascia affascinare dagli oggetti legati a personaggi universali della cultura: le stampelle di Frida Kahlo, il letto di Gabriele D’Annunzio, le tombe di Pier Paolo Pasolini e Jean Genet.
Mauro Galligani
Centro italiano per la fotografia d’autore di Bibbiena
Fino al 4 giugno 2017
Mauro Galligani è stato uno dei fotografi di Epoca tra il 1975 e il 1977 e ha collaborato per molti anni con la popolare rivista statunitense Life. “Ho sempre cercato di svolgere il mio lavoro cogliendo aspetti e particolari della realtà che avevo di fronte, per dare la possibilità al lettore di rendersi conto di ciò che stava accadendo”, ha detto. La mostra ripercorre la carriera dell’artista attraverso le immagini che ha scattato a partire dagli anni settanta.
Rodrigo Pais
Liceo Benedetto da Norcia, Roma
Fino all’8 giugno 2017
Tra gli anni cinquanta e sessanta il fotoreporter Rodrigo Pais ha documentato lo sviluppo urbano di Roma, raccontando in modo diretto l’identità della città e in particolare delle sue periferie. Famoso per le immagini scattate sui set del cinema italiano di quegli anni, Pais (1930-2007) ha anche collaborato con l’Unità e Paese Sera. Nelle immagini esposte, il fotografo documenta e spesso denuncia le condizioni di vita delle persone che vivevano nelle borgate e nei quartieri che nascevano e crescevano intorno al centro della città.
Petra Stavast
Spazio Labò, Bologna
Fino al 7 giugno 2017
Ramya è il nome della proprietaria della casa di Amsterdam in cui Petra Stavast si trasferisce nel 2001. Per tredici anni, la fotografa ha documentato la vita di Ramya, usando la fotografia anche come uno strumento per comunicare con lei. Quando Ramya muore, nel 2012, Stavast ha la possibilità di accedere all’archivio privato della donna e il suo progetto acquista una nuova dimensione. Scopre non solo un passato di Ramya estremamente affascinante, ma anche una serie di scatti della donna rubati da un vicino di casa.
Tasneem Alsultan
Fondazione studio Marangoni, Firenze
Fino al 13 maggio 2017 (chiuso la domenica)
Ritratti di donne divorziate, vedove, felicemente sposate e foto che documentano matrimoni in grande stile. Saudi tales of love racconta sogni, storie nascoste, scelte coraggiose ed esperienze sentimentali complicate di donne che vivono in Arabia Saudita. Il progetto nasce dalla storia personale della fotografa, costretta a sposarsi in un matrimonio combinato all’età di 17 anni, e a divorziare dieci anni dopo.
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