Una manifestazione il 17 agosto a Los Angeles contro l’uccisione di Ezell Ford da parte della polizia l’11 agosto. (Kevork Djansezian, Getty Images)

L’uccisione di Michael Brown a Ferguson, in Missouri, non è un’anomalia: solo nell’ultimo mese sono quattro gli afroamericani uccisi dalla polizia.

Anche Eric Garner, Ezell Ford e John Crawford III sono stati uccisi da un poliziotto e le circostanze della loro morte sono ancora poco chiare, visto che la versione delle famiglie delle vittime e quella delle forze dell’ordine sono discordanti.

Scorrendo indietro negli anni i casi simili aumentano.

Nel 2007 un’inchiesta condotta da ColorLines e dal Chicago Reporter aveva concluso che c’era una sproporzione evidente tra le vittime della polizia in dieci città degli Stati Uniti, in particolare New York, San Diego e Las Vegas. Più recentemente, tra il 2006 e il 2012, secondo Usa Today ci sono stati 96 casi di poliziotti bianchi che hanno ucciso un afroamericano. E queste cifre riguardano solo uccisioni ritenute giustificate.

La famiglia di Michael Brown ha fatto eseguire un’autopsia indipendente da un medico legale di fiducia, Michael Baden, non fidandosi di quella eseguita dal medico legale del Missouri. Secondo Baden il giovane è stato ucciso da sei colpi di pistola di cui due alla testa, probabilmente da dietro. Ora si aspettano i risultati dell’autopsia federale, ma intanto anche in altre città sono scoppiate le proteste contro la militarizzazione della polizia e Barack Obama è tornato in anticipo dalle vacanze per affrontare l’emergenza.

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