Prima di morire, Suharto, presidente dell’Indonesia dal 1967 al 1998, ha vinto la causa per diffamazione da mille miliardi di rupie intentata contro la rivista Time. La notizia ci ricorda che i cleptocrati esistono ancora. Mille miliardi di rupie equivalgono a 93 milioni di euro e “cleptocrazia” significa “governo di ladri”.

Il primo cleptocrate del mondo è stato probabilmente il politico per il quale la parola fu creata. Mobutu governò lo Zaire più o meno nello stesso periodo in cui Suharto governava l’Indonesia e portò il furto come sistema di governo a livelli senza precedenti.

Si ritiene che avesse messo da parte quattro miliardi di dollari, rubati a uno dei paesi più poveri del mondo. I suoi collaboratori non erano da meno. Il comandante dell’aviazione vendette gli aerei militari e intascò il ricavato.

L’ambasciatore dello Zaire in Giappone vendette l’ambasciata del suo paese al governo di Tokyo quando le proprietà immobiliari giapponesi raggiunsero il valore più alto di tutti i tempi. Anche lui si tenne i soldi. Quando Mobutu non riuscì più a pagare l’esercito, i soldati furono incoraggiati a saccheggiare il paese, cosa che fecero nel 1991 e nel 1993.

Quando un cleptocrate viene finalmente cacciato di solito si scopre che ha già svuotato il suo conto nella banca svizzera. Dal filippino Ferdinand Marcos all’haitiano Papa Doc Duvalier (per non parlare di Mobutu e Suharto), i soldi non sono mai stati trovati.

E non sono solo i dittatori ladri a sfuggire alla resa dei conti. Chissà se Mugabe sarà mai cacciato dallo Zimbabwe e se Mengistu Haile Mariam sarà finalmente processato per i suoi crimini. Il dittatore che tra il 1977 e il 1978 ha scatenato il “terrore rosso” in Etiopia è nascosto nello Zimbabwe dal 1991 sotto la protezione di Mugabe.

Internazionale, numero 732, 22 febbraio 2008

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