Le tecnologie informatiche e della comunicazione rendono stupidi? Qualcuno pensa di sì (Internazionale 791). Rispondono invece concretamente di no le molte testimonianze sul ruolo assai positivo svolto dalle Ict nelle scuole dei paesi più diversi, dal Ghana alla Francia, dalla Finlandia al Regno Unito.

In questo campo l’insieme della scuola italiana, anche perché tormentata da continui propositi di riforma e da sostanziose controriforme, non ha una posizione brillante: lo ricordano da ultimo Katerina Ananiadou e Magdalena Claro in un denso rapporto sulle nuove competenze per discenti e docenti del ventunesimo secolo. Il rapporto è alla base delle discussioni del convegno internazionale organizzato a Bruxelles dall’Ocse e dal ministero fiammingo dell’istruzione (21 e 23 settembre) sui “new millennium learners”.

Un questionario ben meditato ha permesso alle due autrici di analizzare il ruolo scolastico delle Ict in 16 paesi. Un’altra occasione di confronto internazionale sarà a Roma con il quarto convegno Global Junior Challenge (7-9 ottobre). La fondazione Mondo digitale offre la cernita e valutazione di più di seicento progetti inviati da scuole di tutto il mondo, impegnate nell’utilizzare la competenza nelle nuove tecnologie in funzione dell’innovazione didattica e sociale.

I progetti migliori verranno premiati. È interessante osservare che, mentre lo standard complessivo dell’insieme delle scuole è mediocre, molte singole scuole italiane (specie di piccoli centri) presentano progetti interessanti.

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