Dal 1 al 3 novembre si è svolto a Doha, la capitale del Qatar, il terzo World innovation summit in education (Wise). L’iniziativa, di cui qui già parlammo, ha raccolto di nuovo esperti di tutto il mondo. Dall’osservare le tendenze innovative nell’istruzione, quest’anno l’attenzione si è spostata verso l’istruzione in quanto fattore di innovazione sociale decisivo per cambiare la società avviandola verso uno sviluppo sostenibile e l’inclusione.

I limiti attuali dell’education for all sono stati al centro di un circostanziato intervento di Gordon Brown, l’ex primo ministro britannico. Brown ha ricordato che il secondo dei dieci obiettivi per il millennio proposti dall’Onu era e resta eliminare la mancata scolarità infantile entro il 2015. Ma, al ritmo con cui si sta procedendo, l’obiettivo potrà essere raggiunto solo nel 2100.

L’analfabetismo primario continuerà a trionfare in molti paesi. “Sono troppi i talenti che buttiamo via”, ha detto Brown. “Viaggiando in Africa ho incontrato bambini che mi hanno implorato di aiutarli ad andare a scuola”. Sono 65 milioni i bambini in questa condizione. Il Fondo mondiale per la salute creato dalla banca mondiale sta avendo buoni risultati nella lotta contro aids, tubercolosi e paludismo.

Se si vuole davvero sconfiggere la mancata scolarità bisogna creare un fondo mondiale anche per sviluppare le scuole di base lottando su tre fronti: la mancanza di strutture, le dotazioni delle scuole, la formazione degli insegnanti.

Internazionale, numero 925, 25 novembre 2011

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