Nelle scuole medie e nei licei francesi gli allievi più in difficoltà avranno un “accompagnamento personalizzato” in modo che tra cinque anni il numero di ragazzi che abbandonano la scuola senza aver raggiunto un titolo, oggi circa 150mila, sia dimezzato. Le Monde ha dato massimo rilievo a questa affermazione fatta dal candidato socialista alle presidenziali, François Hollande, nel discorso di apertura della campagna elettorale nel grande salone di Le Bourget il 22 gennaio. L’idea del recupero specifico e personalizzato dei più deboli è un perno del programma quinquennale, poi ufficialmente pubblicato per intero il 26 scorso.

Premessa generale delle sue sessanta proposte è battere il nemico invisibile, i potentati occulti della finanza internazionale, restituendo alla Francia l’orgoglio di camminare sulla via “repubblicana” della costruzione di condizioni d’eguaglianza. Discendono di qui propositi di provvedimenti finanziari e sociali, ma soprattutto la centralità assegnata al terreno educativo. Hollande, aderendo a un’idea di Claude Thélot, non pensa a rivoluzioni globali ed epocali, ma ad azioni singole mirate: creazione di 60mila nuove cattedre, scuola materna aperta ai bambini sotto i tre anni, offerta di un percorso di formazione-lavoro ai ragazzi descolarizzati tra i 16 e 18 anni. Secondo Hollande azioni concrete del genere faranno sì che dopo i cinque anni del suo mandato presidenziale i giovani vivranno meglio di oggi e la Francia intera vivrà una maggiore eguaglianza.

Internazionale, numero 934, 3 febbraio 2012

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