Il ministero dell’educazione francese ha pubblicato un accurato rapporto sulle variazioni di competenze e conoscenze linguistiche degli allievi di scuola secondaria tra il 1987, il 1997 e il 2007. Gli errori di ortografia aumentano, dal 10 al 14 per cento. “Il livello si abbassa”, si è affrettato a concludere qualcuno. Ma bisogna fare qualche considerazione. L’aumento di errori di ortografia si concentra in modo statisticamente significativo tra gli alunni di estrazione sociale più bassa. I quali, a loro volta, sono riusciti a raggiungere la scuola postelementare molto più di un tempo. Cosa è davvero significativo? Si abbassa il livello di conoscenze ortografiche o si alza il livello di scolarizzazione della generazione più giovane?
Purtroppo non c’è traccia scritta di una discussione assai vivace che oppose quasi vent’anni fa un umanista e pedagogista di spirito scientifico, quale era Aldo Visalberghi, e un fisico come Carlo Bernardini, assai attento, anche, a problemi educativi. Venivano presentati i risultati di un’indagine internazionale sulla misura dei diversi gradi di comprensione di testi scritti tra gli allievi delle scuole di vari paesi. Visalberghi si mostrava molto attento a variazioni di punteggi che, a giudizio di Bernardini, erano da considerare oscillazioni modeste di uno stesso ordine di grandezza, che non bastavano da sole a sostenere interpretazioni generali diversificate dei fenomeni. L’umanista non dovrebbe mai dimenticare questa avvertenza.
Internazionale, numero 946, 26 aprile 2012
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