Il quinto World innovation summit for education (Wise) si terrà in Qatar dal 29 al 31 ottobre. La newsletter di agosto annuncia cose definite “entusiasmanti” e “provocatorie”. Una novità è l’invito a raccontare in un breve video (da spedire entro settembre) quanto e come lo studio, l’apprendimento, ci ha cambiato la vita. I migliori video saranno presentati al summit.
Come al solito, terranno conferenze personalità note e accreditate in campo educativo, da Edgar Morin a Paal Sahlberg,
number one, secondo Wise, dell’educazione in Finlandia. La provocazione, probabilmente, è avere affidato la relazione di apertura a Graham Brown-Martin, inquieto e appassionato sostenitore di idee e progetti che, dall’istruzione al design, rovescino lo status quo, un “divergente sistematico” avrebbe detto Gianni Rodari (che non amava la categoria).
Dopo aver fondato nel 2004 Education without frontiers, quest’anno ha fondato Education design laboratories (EDlabs) che, con sede a Parigi, dovrebbe realizzare concrete iniziative educative. Brown-Martin punta sulle nuove tecnologie. Abbiamo appena inventato un potentissimo elaboratore pentascale che tra pochi anni sarà reso obsoleto dall’exascale con potenza pari a miliardi di miliardi di computer attuali. Vi accederà direttamente il cervello di ognuno. Il mondo ci travolge e invece, dice Brown-Martin, noi vietiamo i cellulari in classe e usiamo le nuove tecnologie per rafforzare contenuti e metodi di insegnamento di saperi ottocenteschi.
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