Le scuole e le università italiane stanno facendo di necessità virtù dinanzi alla sfida di piegare la rete alle esigenze della didattica più seria e innovativa. Ce lo dice ora anche un comunicato di Iversity. Questo gruppo tedesco, insieme allo Stifterverband für die Deutsche Wissenschaft, mesi fa, come qui abbiamo detto, ha bandito un concorso europeo per selezionare i primi mooc, massive online open courses, ammessi a rilasciare crediti formativi Ects, European credit transfer and accumulation system. I concorrenti europei sono stati cinquecento. Gli italiani, da Trieste a Catania, dopo i tedeschi sono stati il gruppo più folto e lo sono anche tra i vincitori. I corsi, dall’astrofisica alla politologia, sono gratuitamente disponibili on line (www.iversity.org).
In Italia il terreno era stato preparato da Uninettuno con i suoi telecorsi usati per la didattica, il tutoraggio e gli esami della stessa Uninettuno e di altre sedi universitarie consorziate. Ma, con un
endorsement dell’Adi, Associazione docenti italiani, anche la scuola secondaria si è mossa. Ora la Erickson sta per pubblicare un volume scritto da due insegnanti della scuola secondaria superiore, Maurizio Maglio ni e Fabio Biscaro. È una guida pratica per preparare materiali didattici che, adatti alle esigenze degli alunni, sostituiscano le lezioni frontali in aula e le tradizionali interrogazioni orali liberando il tempo per una didattica interattiva, di gruppo o, dove necessario, personalizzata.
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