La notizia è presto detta: in alcuni paesi del mondo le ragazze sono brave in matematica come i maschi. In più, nei test Pisa, hanno punteggi superiori a quelli dei maschi degli altri paesi del mondo. Succede a Hong Kong. Shanghai, Singapore e Taipei. In questi e in genere in tutti i paesi con sistemi scolastici molto efficienti succede un’altra cosa straordinaria. In giro per il mondo i maschi hanno livelli di comprensione della lettura inferiori a quelli delle loro compagne, ma in questi paesi i ragazzi raggiungono le ragazze in comprensione della lettura e hanno punteggi superiori ai maschi di altri paesi.
La cosa sorprende perché in gran parte del mondo, e anche in Italia, si constata che a scuola regna la disparità tra i due sessi: i ragazzi sono bravi in matematica e scienze ma scadenti in literacy, almeno in età scolastica (da adulti se lavorano riescono a recuperare), e le ragazze sono brillanti in lettura e comprensione, ma non in matematica e scienze. Però in paesi e società con scuole altamente inclusive ed efficienti questa tendenza generale viene smentita: dunque non dipende da differenze di natura, ma dal diverso atteggiamento di insegnanti e famiglie.
Un ampio rapporto dell’Ocse, “L’égalité des sexes dans l’éducation”, apparso in marzo (quasi duecento pagine e decine di grafici e tabelle), conforta questa supposizione. Se la buona scuola non è uno slogan, ma esiste davvero, lì ragazze e ragazzi crescono finalmente alla pari.
Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2015 a pagina 101 di Internazionale, con il titolo “L’eguaglianza possibile”. Compra questo numero | Abbonati
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