L’Europa che invecchia sarà salvata dai migranti
Carlo Gnetti, Gli amortali
Ediesse, 125 pagine, 12 euro
La popolazione sta invecchiando velocemente, almeno nei paesi europei. E non solo perché le nascite diminuiscono. Il fatto che riusciamo a vivere sempre più a lungo è certamente una buona notizia. Però ci sono tanti nuovi problemi da affrontare in questa società di “diversamente giovani”, come scrive l’autore, che riesce a trattare un tema non particolarmente leggero con molto humour.
“Amortali” è un neologismo ripreso da un articolo del New York Times del 2009 e da un libro di Catherine Mayer dove si spiega che, ormai, “gli amortali sono tra noi” e che “vivono allo stesso modo” dall’adolescenza fino agli ottant’anni. “L’invecchiamento è stato una grande conquista del novecento”, sottolinea Gnetti. Anche nelle regioni più povere dell’Africa subsahariana c’è da tempo un’aspettativa di vita più alta. Questo significa anche un aumento di malattie degenerative come l’Alzheimer e quindi la necessità di nuove politiche per la salute e di maggiori finanziamenti per le pensioni.
Grazie ai numeri scopriamo che, contrariamente alle paure di un’opinione pubblica male informata, sono gli immigrati che ci salveranno. E questo non solo perché si offrono come badanti ma, soprattutto, perché i loro contributi pagheranno le pensioni di tutti.
Questo articolo è stato pubblicato il 6 maggio 2016 a pagina 108 di Internazionale, nella rubrica Italieni. Compra questo numero | Abbonati