Dopo cinque anni di boicottaggi e tensioni, il presidente del governo regionale del Kurdistan iracheno Massud Barzani è stato a Baghdad e ha avuto un incontro costruttivo con il primo ministro iracheno Haidar al Abadi.

Stando alla dichiarazione di Barzani in soli due giorni tutti i problemi tra il governo centrale e quello del Kurdistan sono stati risolti.

L’atteso incontro è arrivato pochi giorni prima dell’inizio dell’offensiva finale per strappare Mosul al gruppo Stato islamico. Nel frattempo, la crisi finanziaria del Kurdistan ha provocato manifestazioni di protesta a Sulaymaniyya e altre città. I dipendenti del governo regionale, inclusi i peshmerga, non ricevono lo stipendio da sei mesi.

Il punto più controverso
Il dialogo tra Barzani e Al Abadi si è concentrato sulla cooperazione militare. Secondo fonti curde i peshmerga dovrebbero avanzare fino a 15 chilometri da Mosul. Poi spetterà all’esercito iracheno entrare nella terza città più grande dell’Iraq, la cui popolazione è in maggioranza sunnita.

Ma il punto più controverso è stato la ripartizione delle entrate petrolifere. Il governo centrale accusa il Kurdistan di nascondere la reale entità dei suoi introiti, e per questo ha smesso di versargli la quota del 17 per cento del bilancio nazionale che gli spetta. Secondo Barzani il problema è stato risolto, e Baghdad ha accettato di pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici curdi.

Gli altri problemi sono tutti interni al Kurdistan. I suoi alleati della coalizione hanno dichiarato che Barzani ha visitato Baghdad solo in qualità di leader del Partito democratico curdo, dato che ha perso la legittimità di presidente del governo regionale curdo.

(Traduzione di Gabriele Crescente)

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