Compiti a casa: scegli tre parole speciali che d’ora in poi funzioneranno per te come formule magiche. Non rivelarle a nessuno! Neanche a me.
Alcuni lettori vorrebbero che scrivessi come Cormac McCarthy, Albert Camus o Raymond Chandler: in modo semplice e asciutto. Sostengono che la mia prosa sia troppo barocca e ridondante. Vorrebbero che usassi frasi più brevi e meno aggettivi. A loro rispondo: non succederà mai. La penso come Oliver Sacks, un Cancerino, che il New York Times ha definito “uno dei grandi medici scrittori del novecento”. Sacks diceva: “Non uso mai un solo aggettivo se mi sembra che sei siano meglio e producano un effetto più incisivo. Sono ossessionato dalla densità della realtà e cerco di catturarla con descrizioni altrettanto dense”. Te lo dico, compagno Cancerino, perché penso che nelle prossime settimane dovrai essere il tuo io più fastoso, sontuoso e complesso. Non semplificarti, non appiattirti, né intellettualmente né emotivamente.
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