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Nella sua poesia Litany, Billy Collins, dell’Ariete, dice di essere “il suono della pioggia sul tetto”. Sostiene anche di essere “la luna tra gli alberi, la carta che vola in un vicolo, il cesto di castagne sul tavolo della cucina e la stella cadente”. Mette in chiaro, però, di non essere “il pane e il coltello” sulla tavola né il “calice di cristallo e il vino”. E tu, Ariete, cosa sei esattamente? Sei, come suggerisce Collins, “la rugiada sull’erba mattutina, la ruota ardente del sole e gli uccelli che si alzano in volo dalla palude”? È un ottimo momento per inventare una tua versione di questa fantasiosa autobiografia.
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