La poeta Brigit Pegeen Kelly ha scritto una poesia di cui vorrei parlarti. Racconta che, da bambina, rimase sveglia una notte intera a raccogliere le pesche del frutteto di suo padre alla luce delle stelle. Per ore salì e scese dalla scala. Le sue mani “strappavano frutta” come se “aprissero mille porte”. Quando le stelle svanirono e arrivò il mattino, provò dentro di sé “l’immobilità di una campana subito dopo che è stata suonata”. Questo è il tipo di esperienza che ti auguro nei prossimi giorni, Vergine. So che non può essere esattamente uguale, ma riesci a immaginare quale potrebbe essere il suo equivalente per te e fa in modo che si realizzi!