Nel parco nazionale Los Glaciares, in Argentina
Seconda tappa del diario fotografico, in Argentina. Prima tappa, terza tappa.
Il 2 marzo eccoci di nuovo in partenza: questa volta da Puerto Natales a El Calafate, ci spostiamo dal Cile in Argentina, per raggiungere la capitale dei ghiacciai e cominciare le attività nel parco nazionale Los Glaciares. I responsabili del parco ci lasciano usare i loro mezzi e ci mettono a disposizione alcuni guardaparco. Stabilito un programma di massima, che sarà puntualmente modificato dalle condizioni meteorologiche, decidiamo di raggiungere come prima tappa il ghiacciaio Upsala, il secondo più grande di tutta l’Argentina.
Raggiunto il rifugio del vecchio istituto glaciologico argentino, dopo aver attraversato il lago Argentino con una nave turistica, inizio subito la ricerca del punto fotografico da cui Alberto De Agostini scattò una sequenza di 7 lastre fotografiche per comporre una delle sue migliori panoramiche.
Il ghiacciaio è mozzafiato e il punto scelto da De Agostini è impressionante e sconfortante: la valle che misura 60 chilometri di lunghezza per 5 di larghezza, in poco più di 80 anni, si è completamente svuotata del ghiaccio.
A quel punto è sera e per fare le foto dovrò tornare il giorno dopo. Purtroppo la mattina seguente il vento è fortissimo e non mi permette neanche di montare il cavalletto, mi riparo dalle raffiche in una piccola valle sotto la vetta e aspetto fiducioso l’orario giusto per scattare. Nel primo pomeriggio il vento rafforza togliendomi ogni speranza. Sono quindi costretto a rimanere un’altra notte nel rifugio per tentare il giorno dopo.
Il giorno successivo il tempo è buono e il vento si è calmato. Raggiungo la vetta per la terza volta, aspetto l’orario giusto (circa le 3 di pomeriggio) e comincio a scattare.
La mattina seguente, tornati a El Calafate, ci prepariamo subito per la nuova missione per il ghiacciaio Ameghino, con il gommone. Arrivati al ghiacciaio Perito Moreno, sentiamo un enorme boato e capiamo subito che la diga di ghiaccio che aveva sbarrato il lago si è aperta e decidiamo di restare per fotografare i crolli spettacolari.
Il nostro prossimo obiettivo sarà salire sulla vetta del ghiacciaio Ameghino.