Sono quella che un tempo si definiva una “donna di una certa età” e ho cominciato a leggere la tua rubrica per allargare i miei orizzonti. Di conseguenza, oltre i confini della mia esistenza felicemente repressa, mi sono venute alcune curiosità. Ho trovato il coraggio di iscrivermi a un sito di incontri sadomaso.

Quasi subito mi ha risposto un uomo che ha deciso di spiegarmi come funzionano le cose. Ha detto che da quel momento in poi il mio nome sarebbe stato “sub”, sottomessa, mi ha fatto sapere che dovevo rivolgermi a lui chiamandolo Sua maestà il re qualcosa e mi ha ordinato di telefonargli. È stato tutto troppo, troppo in fretta e troppo strano. Per non ferire i suoi sentimenti, ho giustificato la mia decisione di non procedere con una scusa che mi sembrava plausibile.

*Lui non si è dato per vinto. Ho cercato di bloccarlo, ma a quanto pare sul sito ha diverse identità. Ho cancellato il mio profilo. E adesso il mio dilemma è dove cercare altre opzioni, magari più sicure e con rituali meno rigidi.

Fear Of Flying*

“Quando qualcuno decide di cominciare a togliersi qualche curiosità su certe fantasie o sul sadomaso, una delle prime cose che cerco di spiegargli è che questa banda di persone dalle fantasie più disparate — la comunità kink — non è un mondo utopico in cui regna l’illuminazione sessuale”, spiega Mollena Williams, scrittrice, attivista e blogger kinky.

“La comunità kink è un microcosmo che rispecchia la società in generale, dal minimo comune denominatore fino alla crème de la crème”, aggiunge.

E purtroppo, FOF, credo che una delle tue prime interazioni l’hai avuta con un MinCom, anziché con un CrèmeDe. “Vorrei poter dire che il suo è un caso isolato”, prosegue Williams, “ma non lo è. Nei siti specializzati in Bdsm girano la stessa quantità di viscidi, imbecilli e teste di cazzo che c’è sugli altri siti di incontri. E alcuni utilizzano gli strumenti del kink consensuale per inzaccherare le persone senza il loro consenso”.

Quando Williams dice “inzaccherare”, FOF, intende “manipolare, minacciare e potenzialmente fare del male”. Gli stronzi viscidi come Sua maestà il re qualcosa cercano sub più giovani e con meno esperienza come te, perché è più facile che i sub più anziani o con più esperienza riconoscano nei loro comportamenti dei campanelli d’allarme, e li mandino affanculo senza sentirsi in dovere di non ferire i loro sentimenti.

Ma allora cosa puoi fare? “Bloccare i troll”, risponde Williams, “e cercare le tante persone stupende che frequentano siti come FetLife, ALT, iTaboo e BDSMfriendbook. Un’altra possibilità è farsi un profilo aperto al kink su un sito non kink. Io ho conosciuto il mio attuale partner dominante su OkCupid, perché dal mio profilo si capisce che in realtà sono una gran pervertita. Lui l’ha notato. La gente kink è ovunque!”.

Esistono anche opzioni offline, FOF. “Può scoprire quali eventi si organizzano dalle sue parti andando sulla Caryl’s Bdsm page (drkdesyre.com), oppure iscrivendosi a FetLife”, dice Williams. “Può andare ai munch, che sono raduni non sessuali fatti per conoscersi, e anche i corsi sono ottime occasioni per conoscere gente con esperienza”.

Conoscere i kinkster di persona non ti protegge al cento per cento dai maniaci, “ma è un buon modo per avere consigli. Insomma, conoscere gente nuova nel mondo del kink non è diverso dal farlo nel mondo normale. Non devi calarti le braghe solo perché te lo dicono. Non devi sculacciare qualcuno solo perché sostiene di averne bisogno. Prima bisogna sempre incontrarsi alla pari. Conoscere i potenziali partner, e solo allora decidere che si ha abbastanza in comune per proseguire”.

(traduzione di Matteo Colombo)

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it