Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.
Quando ci siamo conosciuti, quello che sarebbe diventato mio marito mi ha spiegato di avere una scarsa libido, e io gli ho risposto che potevo accettarlo. Prima di fare sesso abbiamo aspettato diversi mesi, e poi i rapporti sono stati rari e abbastanza asettici. Nei tre anni in cui ci siamo frequentati, qualche lento miglioramento c’è stato. Poi ci siamo sposati, e di colpo la sua libido è scomparsa del tutto. A sentire lui, la colpa era di certi problemi di salute che stava cercando di affrontare. Nel corso del tempo gli sono stati diagnosticati e curati con successo diversi disturbi fisici e mentali, e ciò nonostante la situazione non ha fatto che peggiorare. Dopo quattro anni di matrimonio, il nostro rapporto è diventato esclusivamente platonico. Con lui non posso nemmeno accennare alla questione dei rapporti intimi, perché si infastidisce. Un’altra decisione che ha preso dopo il matrimonio è che non voleva più avere figli, e alla fine anch’io mi sono convinta che fosse la scelta migliore, considerate le sue condizioni di salute. Abbiamo costruito la casa dei nostri sogni, adottato un animale, e insieme ci siamo creati una vita che dall’esterno sembra del tutto realizzata. Non dico che ero felice, ma perlomeno soddisfatta. Poi, a una festa, ho incontrato un mio ex fidanzato. Ci siamo lasciati parecchi anni fa, in modo amichevole. A un certo punto siamo arrivati a parlare di quant’è importante per lui avere un figlio biologico (ne parlavamo spesso anche quando stavamo insieme). Ritrovandoci fisicamente vicini, mi sono resa conto di quanto mi è mancato fare sesso con lui. Da quel giorno non faccio altro che pensarci. Ho l’impressione che tra le righe abbia cercato di farmi capire che mi rivorrebbe, il che ora come ora risolverebbe tutti i miei problemi. Se però così non fosse, non mi andrebbe di lasciare mio marito e perdere la bella vita che ci siamo costruiti insieme. In più, se me ne andassi lo farei soffrire. Ho anche paura che la gente dia la colpa a me, pensando che me ne sia andata in un momento di difficoltà. Posso rimettermi in contatto con l’ex e chiarire le cose prima di chiudere con mio marito? O sarebbe troppo simile a un tradimento? Sono un’egoista a prendere in considerazione l’ipotesi di lasciarlo dopo tutto questo tempo? Ho trent’anni, per cui non mi resta tantissimo tempo per decidere sull’argomento figli.
–Indecisively Married Dame On Nearing Exit
Ecco una lettera che non ho mai ricevuto: quella in cui qualcuno mi spiega che all’inizio il sesso con il partner era raro, impersonale, poco ispirato, poco creativo, eccetera, ma poi – caspita! – una volta sposati è migliorato un casino! Ora, magari può succedere – e magari è successo a te, caro lettore o cara lettrice (se è così, scrivimi), ma mi risulta difficile immaginare che succeda spesso. Perciò ragazzi, ragazze e creature non binarie, se il sesso non è granché all’inizio o in prossimità dell’inizio, a migliorarlo non sarà certo il passare del tempo o il fatto di sussurrarsi dei voti nuziali. Se per voi il sesso è importante – se non potreste mai accontentarvi di un matrimonio da amici e/o non volete finire in tribunale a divorziare – aspettate di trovare qualcuno con cui scatti anche la scintilla sessuale.
Veniamo a te, IMDONE: o tuo marito ti ha sposato simulando false premesse – facendo il minimo indispensabile per convincerti a sposarlo e fingendo di volere dei figli – oppure i suoi tentativi in buona fede di risolvere i problemi di salute non sono serviti (perlomeno sul fronte sessuale) e ha cambiato idea sulla prospettiva di diventare padre (forse perché non si sente abbastanza sano da sobbarcarsi il lavoro di genitore). In entrambi i casi, tu sei libera di andartene. Saresti libera di andartene anche se il sesso andasse bene e tuo marito di figli ne volesse trenta.
Che tu decida o meno di rimanere, IMDONE, prima di farlo dovresti valutare bene le possibilità. Per cui sì, chiama il tuo ex e chiedigli se ha voglia di vederti per un caffè (in un luogo pubblico e poco prima di un appuntamento che non puoi cancellare). Può darsi che volesse davvero farti capire che vorrebbe tornare insieme, o magari non vuole tornare insieme e si stava concedendo un innocuo flirt nostalgico (innocuo perché sa che sei sposata e teoricamente non disponibile). C’è solo un modo per scoprire cosa vuole o non vuole il tuo ex, ed è chiederlo a lui. Quindi fallo.
E se è vero che la vostra conversazione si potrebbe considerare come un pretradimento, o propedeutica a un tradimento, o perfino come un quasi tradimento, resta il fatto che di tradimento non si tratta. Hai sposato una persona che ha modificato unilateralmente i termini e le condizioni del vostro matrimonio – niente sesso, niente figli – e hai tutto il diritto di valutare le possibilità che ti si offrono. E un marito con il quale di rapporti intimi non si può nemmeno discutere non può chiederti di non valutarle, né tantomeno di discuterne con una delle possibilità in questione.
Che tu decida o meno di parlare col tuo ex, IMDONE, devi comunque chiederti se vuoi davvero rimanere sposata con quest’uomo. Hai solo trent’anni, volevi dei figli e li vuoi ancora. Ex o non ex, tuo marito puoi lasciarlo comunque, e puoi lasciarlo senza abbandonarlo. Puoi garantirgli la tua presenza emotiva, offrirgli il sostegno economico che sei in grado di dargli, e aiutarlo a garantirsi l’assicurazione sanitaria.
Infine, IMDONE, tu descrivi la tua scelta come “o il marito, o l’ex”, ovvero due possibilità che si escludono, ma ne esiste una terza. È la più azzardata delle ipotesi azzardate, me ne rendo conto, ma te la butto lì lo stesso: o l’uno o l’altro, oppure entrambi. Tuo marito dovrebbe accettare la coppia aperta, e il tuo ex fidanzato – sempre ammesso, ripeto, che sia interessato – anche. Buona fortuna.
Hai pubblicato la lettera di un ragazzo gay (“Sam”) che fa pompini a un suo amico etero. Sam diceva di non averlo mai fatto prima, e che l’idea di “soddisfare i maschi etero” non lo eccita. Io sono un gay a cui piace succhiarlo ai maschi etero e volevo condividere il mio punto di vista. Il mio obiettivo non è quello di convertirli. Trovo semplicemente che gli eterosessuali siano meno emotivamente complicati della maggior parte dei gay. L’uccello è la cosa di cui va più fiero un uomo. Gli piace che venga ammirato, specie se come molti eterosessuali non gli capita spesso di ricevere commenti al riguardo dalle donne. Io con i pompini me la cavo molto bene, e dare piacere a un uomo mi diverte un sacco. Amo fare ciò che rende felici gli altri, e succhiare l’uccello è una cosa molto apprezzata. C’è un uomo che conosco da una ventina d’anni, e dopo molti anni di pausa adesso vuole rivedermi. Io non cerco una relazione. Non mi va di dover pensare per due e adattare i miei progetti. Già è difficile farne per me stesso. Preferisco un rapporto di amicizia con qualche succhiatina ogni tanto. Questi uomini possono fidarsi di me perché sono sempre molto chiaro. Non approfitto mai di loro, nemmeno quando sono ubriachi. Mi fa piacere soddisfarli e godere della loro fiducia. Quanto alla grande domanda che tutti mi fanno: “Non ti senti mai solo?”. La risposta è no. Ho una quantità di amici e un sacco di passatempi e di interessi. In più, ogni tanto succhio qualche uccello.
–Whatever Acronym Works
Come la maggior parte dei gay, WAW, anche tu sei emotivamente un po’ complicato. Non vuoi una relazione, e questo, intendiamoci, va benissimo. Non tutti vogliono finire in coppia, in trio, o in quartetto che sia, e non sta scritto da nessuna parte che una persona debba volerlo. Il motivo per cui tu cerchi gli etero, però, non è che sono emotivamente meno complicati (non lo sono), ma perché un maschio etero non avrà mai nei tuoi confronti un interesse sentimentale, e di conseguenza non ti chiederà di impegnarti o di mettere in primo piano i suoi bisogni e i suoi sentimenti come farebbe un fidanzato. Perciò il punto, WAW, non è che tutti gli etero a cui lo succhi siano privi di complicazioni emotive, ma che le tue complicazioni emotive sono così compatibili con le loro da permetterti, momentaneamente, di dimenticare che ne hai.
(Traduzione di Matteo Colombo)
Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.
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