Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.
Sono un gay di 24 anni con un fidanzato bisessuale di 31. So da quando ci siamo messi insieme che lui sessualmente ha molta più esperienza di me, ma finora non era stato un problema. Lo scorso weekend ha incontrato i miei per la prima volta, o così pensavamo. Ma a quanto pare dieci anni fa, durante il suo “periodo da zoccola bisessuale” (testuali parole), hanno fatto sesso a tre. Ammetto che nessuno ha fatto niente di sbagliato – erano adulti e consenzienti – e ovviamente nessuno poteva sapere che io e lui in futuro ci saremmo messi insieme. Ma il mio ragazzo si è comunque scopato i miei genitori! Sono sbigottito io, è sbigottito lui, sono sbigottiti i miei genitori, che forse non riuscirò più a guardare in faccia. Ti prego, aiutaci a uscirne!
– I Knew He Was Into Blonds
Sono quasi trent’anni che scrivo Savage Love – trenta a settembre – ed è raro ormai che una lettera mi sorprenda. Ma oggi, dopo aver letto la tua – ed essere rimasto steso per sei ore in una stanza buia con un panno fresco sugli occhi – ho capito alcune cose.
La prima è che riesco ancora a sorprendermi. Di questo ti ringrazio. Secondo, se una coppia di quarantenni con un figlio adolescente in casa fa sesso a tre con dei ventenni (e succede), il rischio – difficile da quantificare ma comunque inaggirabile – che il figlio, una volta cresciuto, finisca per conoscere, scoparsi e perfino innamorarsi di uno dei ventenni con cui i genitori hanno fatto sesso esisterà sempre. Terzo, avendo io contribuito a creare un mondo in cui ci esistono coppie di quarantenni che talora fanno a tre con ventenni bisessuali, IKHWIB, oddio è tutta colpa mia che cosa ho fatto potrete mai perdonarmi.
Chiarito questo, IKHWIB, lo sai chi secondo me dovrebbe intervenire sull’argomento? L’ex sindaca di Minneapolis.
“Se sono riusciti a buttarla sul ridere è un buon segno”, dice Betsy Hodges, sindaca di Minneapolis dal 2014 al 2018. “Potrebbe passare un po’ di tempo prima che riesca di nuovo a guardare il suo fidanzato senza pensare ai genitori che fanno sesso. Non è semplice da affrontare, ma ridere aiuta”.
Può sembrarti bizzarro che a darti consigli sulla vita sessuale sia l’ex sindaca di Minneapolis, IKHWIB, ma è lei che mi ha contattato quando ho postato la tua lettera su Twitter dicendo ai miei follower – e tra questi lei – che l’avrei pubblicata nella rubrica pur senza avere idea di cosa rispondere. Betsy Hodges, invece, lo sapeva con precisione.
“Deve capire se il fidanzato lo merita”, osserva Hodges. “Tutto in realtà dipende dalla forza del legame, che andrà soppesata alla luce di eventuali tensioni tra IKHWIB, fidanzato e genitori. Riusciranno a reggerle? Se qualcuno si sente in colpa (anziché sbigottito) per quanto successo, e non è motivato a lavorarci, o non ha gli strumenti per farlo, finirà male”. L’illustre Betsy Hodges consiglia ai quattro di parlarne tutti insieme,per capire come comportarsi in futuro.
“Parlarne, anche se so che suona orrendo, può servire a pensarci di meno”, spiega Hodges, “specie se riescono a ridere della situazione assurda e imbarazzante in cui sono finiti”.
Puoi ridere anche fino a perdere i sensi, IKHWIB, ma se al tuo fidanzato poi non riesci a succhiarlo perché pensi a tuo padre che fa lo stesso, è anche possibile che tu non la superi. Se guardando tua madre non riesci a non pensarla seduta in faccia al tuo ragazzo, è possibile che non la superi. Se non riesci a farlo venire dentro di te senza pensare a quando è venuto dentro a tuo padre, a tua madre o a entrambi (i 21enni hanno parecchia energia, e tempi di recupero brevissimi), è possibile che tu non la superi. Ma, come dice Hodges, potresti riuscire a pensarci meno.
Anche se dubito che esista un angolo della memoria abbastanza grande da ficcarci dentro una cosa del genere, e abbastanza stretto da non lasciarla uscire, IKHWIB, è possibile che i tuoi genitori ti abbiano già mostrato la strada. Ricordo che, quando feci coming out, mia madre sopportava a fatica la vicinanza dei ragazzi che frequentavo, per via delle immagini sgradite che le suscitava vedermi con un fidanzato. Riusciva a guardare mia sorella con il suo ragazzo senza immaginarsela con un cazzo in bocca, ma per qualche ragione non riusciva a guardare me con il mio senza vedere il bruto che sodomizzava il suo bambino. Ci sono volute diverse conversazioni scomode, un po’ di scontri e sì, anche qualche risata perché mia madre s’imponesse di smetterla di immaginarmi sodomizzato. Forse anche tu, con un po’ di tempo, alcune conversazioni scomode, qualche scontro e un po’ di risate riuscirai a sgombrarti la mente dalle sgradite immagini del tuo ragazzo che scopa con i tuoi genitori.
Quel che voglio dire, credo, è che se chi ha figli – gay o etero – può fingere di ignorare ciò che sa benissimo, ovvero che i figli sono ormai adulti e sessualmente attivi, e se riesce a non torturarsi immaginandoci scopati dai nostri partner, IKHWIB, anche noi dovremmo riuscirci per loro: accettare che i nostri genitori abbiano una vita sessuale, e anche rimuovere tutte le immagini mentali non gradite. Tu devi sforzarti più di altri, lo capisco, ma se questo fidanzato lo merita, IKHWIB, un tentativo va fatto.
Non sei il primo ad avere genitori che… ok, non diciamo che hanno fatto una cazzata. Diciamo che non sei il primo ad avere dei genitori un po’ fuori dalle righe. Buona fortuna.
Seguite Betsy Hodges su Twitter: @BetsyHodges.
P.S. Questi versi di Philip Larkin potrebbero aiutarti a relativizzare: “Mamma e papà ti fottono. / Non lo faranno apposta, ma lo fanno. / Ti riempiono di tutti i loro difetti, / e ne aggiungono altri solo per te”.
Sono una donna tra i 20 e i 30, fidanzata. Con il mio compagno ho un’ottima intesa, comunichiamo bene, ed è il miglior sesso della mia vita. C’è solo un piccolo intoppo: ci siamo messi insieme sei mesi fa, dopo la fine di una storia relativamente breve ma intensa. Con il mio ex sono stata un annetto. Eravamo molto innamorati, ma ci siamo lasciati perché lui si è trasferito all’estero. Io, anche se amo il mio compagno e voglio passarci la vita, fatico un po’ a impegnarmi. Credo che a bloccarmi sia il fatto di non aver avuto tempo per elaborare la fine dell’altra storia. Sento che l’ex occupa ancora spazio nel mio cuore, e questo mi impedisce di far entrare davvero il nuovo compagno. Vorrei smettere di pensare all’ex (che non sento da sei mesi) e aprirmi completamente al mio compagno, ma è difficile perché l’altra storia non mi sembra conclusa. Cosa devo fare?
–Worried Hasty And Confused Klutz
Potresti rimpiangere il tuo ex a vita, essendo finita tra di voi per cause al di fuori del vostro controllo. Per la cronaca: niente ti garantisce di non rimpiangere anche il tuo attuale compagno, qualora dovesse finire, perché potrebbe. (Diciamocelo: sono passati sei mesi. Un po’ prestino, se vuoi il mio parere, per parlare di “compagni”, e il mio parere l’hai chiesto.) Ma davvero la storia precedente si è conclusa per cause al di fuori del vostro controllo? Se il tuo ex non aveva scelta che trasferirsi all’estero e/o accompagnarlo ti era impossibile, allora ok, né tu né lui avevate il controllo di come sarebbe finita. Ma se poteva rimanere e ha scelto di non farlo, WHACK, o tu potevi accompagnarlo e hai scelto di no, be’… le circostanze per cui è finita non erano al di fuori del vostro controllo. Concentrarti su quello – ricordarti che tra voi è finita per scelta – può aiutarti a superare il rimpianto che ti tiene paralizzata. E se nemmeno quello funziona, WHACK, forse può riuscirci un altro po’ di quel “sesso migliore della tua vita”.
(Traduzione di Matteo Colombo)
Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.
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