Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.
Sono una donna cis di 41 anni, e nelle mie relazioni ho subìto una quantità notevole di maltrattamenti fisici ed emotivi. Di recente ho ripreso a frequentare persone, e ho conosciuto un tizio davvero in gamba che si è detto interessato a un rapporto dom/sub. Ho pensato che sarebbe finita lì e gliel’ho detto – che, viste le mie esperienze, non ero interessata a fargli da sub – e invece a quanto pare vuole che sia io a dominare lui. L’idea di avere io il controllo mi affascina, e a pensarci la trovo parecchio eccitante. Ma con tutto quello che ho vissuto in passato, sono talmente abituata a temere le ripercussioni (assai concrete e spaventose) dell’esprimere anche solo un’opinione, che non so bene come muovermi. A lui non interessa il genere fruste e catene; più che altro vuole compiacere una persona esigente e autoritaria. Hai consigli, suggerimenti o risorse da indicarmi per saperne di più e diventare una provetta dominatrix?
– Woman Having Extreme Excitement
“Procedi con calma”, risponde Midori. “È sempre quello il mio primo consiglio: con calma. E a piccoli passi, senza mai dimenticare di mettere al centro te stessa e la tua soddisfazione.”
Scrittrice, artista, educatrice e divulgatrice su sessualità e pratiche non convenzionali da più di vent’anni, Midori ha creato la FortFemme women’s dominance intensive per aiutare le donne a esplorare la sfera del dominio in maniera ragionata e consapevole.
“Si parla tanto di ‘energia da nuova relazione’, che in effetti esiste”, scrive Midori, “ma non bisogna trascurare l’energia da nuove dinamiche di relazione. Sono due energie molto simili tra loro, ed è importante capirlo. In entrambi i casi ci si può far trascinare dall’entusiasmo. Ritrovarsi a voler fare tutto tuttissimo subito. Prese dall’eccitazione, facciamo il passo più lungo della gamba, per poi ritrovarci a disagio e turbate. In questo momento WHEE dovrebbe lasciar decantare quel dolce fremito che le ispirano tutti questi pensieri nuovi ed eccitanti, e intanto lavorare sulla fiducia in se stessa.”
Quando sarai pronta a iniziare – cioè a sperimentare – fai un passettino alla volta.
“C’è un’enorme differenza tra le scene di gioco bdsm di dominio e sottomissione e le relazioni d/s, anche se i nomi sembrano sottintendere che siano la stessa cosa”, spiega Midori. “Io chiamo le seconde ‘relazioni gerarchiche consensuali (abbreviato in Rgc), ma è utile rimarcare la differenza tra il partecipare a una scena e intrecciare un rapporto d/s.”
Anche se il tuo scopo ultimo è trovare una relazione d/s, dovresti partire da giochi più semplici.
“I giochi servono a divertirsi sul momento”, prosegue Midori, “mentre le Rgc comportano processi decisionali che possono riguardare tanto la vita quotidiana quanto i momenti di gioco. La gente spesso confonde le due cose, il che comporta carichi eccessivi, equivoci sui limiti a cui ci si può spingere, scontri di aspettative e altre sensazioni tutt’altro che divertenti. La confusione è tanta che ho creato un corso online per aiutare le persone a distinguere le due cose e godersele entrambe”.
E quel primo passettino che farai – quella prima scena di gioco – non deve per forza essere come un porno bdsm. Non ti servono attrezzature, indumenti particolari, né uno spazio di gioco dedicato.
“WHEE dovrebbe provare a introdurre una dinamica di potere nella vita sessuale che già ha”, suggerisce Midori. “È un esercizio che io chiamo ‘Non domando, comando’. Prendi tutte le cose che già ti eccitano del sesso tradizionale – le cose che probabilmente già chiedi, e trasforma la richiesta in un comando. ‘Mi dai un bacio?’ diventa ‘Baciami’. ‘Mi lecchi?’ diventa ‘Leccami’. ‘Mi scopi?’ diventa ‘Scopami’.
Il punto è cosa vuoi tu.
“Pensa a cosa ti darebbe piacere”, spiega Midori. “È questo che significa mettere al centro se stesse e il proprio piacere. Molte di noi, nella vita quotidiana, sono state addestrate a pensare prima agli altri, e a non interrogarsi sulle proprie voglie. Una scena di gioco dom/sub consensuale e collaborativa può essere un modo piacevolissimo per scardinare certe abitudini autorepressive e destabilizzanti. Per arrivarci, però, devi chiederti sinceramente: ‘Cosa, in questo momento, mi darebbe piacere?’ Può non essere una perversione, né nulla di sessuale. Vuoi farti spazzolare i capelli? Puoi dirgli di spazzolarteli. Vuoi farti leggere una fiaba? Puoi dirgli di leggertela. Vuoi che cucini per te e che ti serva, vestito o svestito come più ti aggrada? E che poi lavi i piatti? Come dice Westley a Buttercup nella Principessa sposa: ‘Come desideri’.”
Per saperne di più su Midori, visionare le sue opere e acquistare i suoi libri andate su planetmidori.com__. Il prossimo seminario FortFemme women’s dominance Intensive si terrà dal 7 al 9 luglio, e presto usciranno le date autunnali. Per saperne di più e iscriversi: _fortfemme.com__._
Quattordici anni fa mi sono innamorato di una donna a cui piaceva guardare gli uomini fare sesso orale tra loro. Ho assecondato il suo feticismo in svariate occasioni, dai sex party agli appuntamenti in albergo con uomini bisessuali. Anche se lo facevo solo per accontentarla, questi incontri a tre con un altro maschio mi eccitavano perché godevo a farla godere. All’epoca ho pensato che forse ero bisessuale ma non volevo ammetterlo. Dopo che ci siamo lasciati, però, e dopo essermi informato più a fondo sulle dinamiche dom/sub, sono giunto alla conclusione di non essere bisessuale ma etero. È semplicemente che con la donna giusta posso diventare molto sottomesso. Quasi tutti quelli a cui rivelo i miei trascorsi sostengono che non sono etero, viste le cose che ho fatto con lei. Mi capita persino nei giri bdsm, dove dovrebbero capire meglio la dinamica dom/sub. Io invece sostengo di essere etero e non bisessuale perché da un uomo non sono mai stato attratto sentimentalmente. Non ho mai fatto un pompino senza che fosse una donna a ordinarmelo, e non è che le occasioni mi manchino, vivendo nella parte nord di Chicago (magari conosci la zona?). Detto tutto ciò, secondo te sono etero?
– Sucker For Dom Women
Certo.
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Da dove nasce il fenomeno “furry”? Lo trovo talmente inspiegabile. E come mai oggi è così diffuso, mentre nella storia antica non ce n’è traccia?
– Fathoming Unusual Roles
Dai cartoni animati. Dalla Disney. Dai peluche.
Benché non tutti quelli che si eccitano indossando tute di peluche o costumi da animali condividano la stessa origine, FUR, molti furry fanno risalire la loro passione (quando non la attribuiscono direttamente) agli animali antropomorfi incontrati durante l’infanzia. Ora, i bambini che guardano i film della Disney perlopiù non diventano furry da grandi, proprio come quelli che fanno corsi di nuoto non per forza da grandi diventano feticisti dei costumi da bagno a slip o delle cuffie di gomma. Ma una ridottissima percentuale di tutti loro sì. Non essendo possibile prevedere gli stimoli ambientali su cui un bambino si fisserà, e dunque quali fissazioni infantili diventeranno ossessioni sessuali in età adulta, i kink non si possono tenere sotto controllo. Qualcuno da grande diventerà kinky, i kink non si scelgono, e se a volte paiono inspiegabili è perché in un certo senso lo sono.
Quanto agli antichi…
Gli animali antropomorfi hanno cominciato a colonizzare l’infanzia (tramite i mass media e l’immaginario collettivo) solo nel ventesimo secolo – la Disney fu fondata nel 1923, la Looney Tunes nel 1930 – ma già prima dell’avvento di Topolino e Bugs Bunny circolavano (e ancora circolano) adulti con il feticismo dei pupazzi instillato dagli spettacoli di burattini. Quanto agli antichi veri, l’imperatore romano Nerone (37-68 dopo Cristo) era solito indossare pelli di animali per fingersi cinghiale alle orge – stando a certi storici forse prevenuti nei suoi confronti – ed esistono molti esempi di popoli antichi presso i quali ci si travestiva da animali in occasione di feste o celebrazioni religiose: alcune comprendevano riti sessuali sacri, mentre altre erano semplici ammucchiate, perché gli esseri umani sono – e sono sempre stati – dei gran sporcaccioni.
(Traduzione di Matteo Colombo)
Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger. Inviate le vostre domande a mail@savagelove.net.
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