Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.
Ho scoperto da poco che il mio fidanzato, con cui ci lasciamo e ci riprendiamo da dieci anni, sta usando dei siti per organizzare incontri con uomini. Quando è fuori città per lavoro pubblica degli annunci in cui fa richieste molto precise, chiedendo di essere punito (ma in modo consensuale). Vorrei precisare che non sono una ficcanaso. Semmai sono il tipo che nota certi schemi di comportamento e di colpo ho un’illuminazione mentre sto cucinando o facendo una passeggiata. Pensando alla comunità aperta in cui è cresciuto il mio fidanzato, ho il sospetto che queste sue richieste siano il risultato di un qualche trauma infantile. Credo che abbia subìto o assistito a maltrattamenti mentre il suo cervello era ancora in via di sviluppo, e che queste sue richieste, insieme al suo utilizzo cronico di hashish (oltre agli antidolorifici e un paio di drink al giorno), siano un meccanismo malsano di difesa. Non lo giudico per quello che fa, né per la sua sessualità. Però non mi va bene che mi menta e mi tradisca, e mi dà molto fastidio questa sua allegra indifferenza per la mia salute sessuale. Lui con me si rifiuta di parlarne e il suo silenzio sta intaccando ancora di più la mia fiducia nei suoi confronti, per non parlare dei progetti futuri che avevamo fatto insieme. Dato che non ne vuole parlare, non ho modo di sapere se ha chiesto aiuto, come ha fatto in passato con altri problemi. Mi sono confrontato con una persona amica e fidata, ma per il resto mi sono tenuto dentro tutto. Lo amo, e questo non cambierà mai. Ora però che si fa?
– Boyfriend Troubling Secrets
Ecco quello che sai: le messe in scena di punizioni hanno qualcosa che lo fa venire duro al tuo fidanzato, il quale sta cercando altri uomini con lo stesso kink per incontri consensuali. Ed ecco quello che non sai: perché queste attività, qualunque cosa siano (sculacciate? frustate? filo interdentale?) lo fanno venire duro al tuo fidanzato.
Facciamo un passo indietro. Dichiari di aver intuito queste cose sul tuo fidanzato – l’illuminazione ti è venuta mentre preparavi il minestrone o qualcosa del genere – ma i particolari che hai elencato sono troppo specifici perché si possa trattare di una semplice intuizione. A me pare che tu già sospettassi qualcosa, e che tu abbia ficcato il naso nel suo computer o telefono. Perciò anche se magari non ti consideri una persona ficcanaso, la verità è che lo sei, Bts. (La prova è che hai ficcato il naso). E ficcare il naso è sempre sbagliato, tranne quando chi lo ha fatto scopre qualcosa che aveva diritto di sapere, per esempio una montagna di debiti, una seconda famiglia segreta, attività sessuali rischiose che mettono in pericolo la salute del ficcanaso, eccetera.
Quindi se il tuo fidanzato si dedica a pratiche sessuali che mettono a repentaglio la tua salute, o cose che violano lo spirito del vostro patto di coppia monogama che si è ripresa, hai fatto bene a ficcare il naso, e ci sono le basi per volerlo mollare di nuovo. Ma lui ne ha fatte, di cose rischiose per la tua salute? Se con altri uomini si è dedicato solo a sculacciate, frustate o altri castighi misteriosi, cioè ad attività punitive ma non sessuali, il tuo fidanzato non ha messo a rischio la tua salute, Bts, e magari lo ha usato come pretesto per giustificare il suo inganno.
Può anche darsi che non abbia voluto dirtelo perché pensava che non avresti capito, e dalla tua reazione è evidente che non lo capisci. Hai dato un’interpretazione patologica, con un salto lunghissimo da “al mio ragazzo piace farsi sculacciare da altri uomini” a “il mio ragazzo deve aver subìto abusi sessuali prima che gli si formasse del tutto il cervello”. Può essere che il tuo fidanzato abbia un trascorso di abusi sessuali nell’infanzia – purtroppo accade a molti uomini – ma non tutti gli uomini kinky hanno subìto maltrattamenti, e non tutti gli uomini vittime di maltrattamenti sono kinky. E se il suo uso di sostanze è preoccupante, non vuol dire che sia per forza legato ai suoi kink.
Fai benissimo ad avercela con il tuo fidanzato: ti ha mentito e se i suoi intrallazzi con altri uomini prevedevano anche del sesso – se le sculacciate e le frustate erano seguite da pompini e scopate – allora ha messo in pericolo la tua salute e ti deve una spiegazione, una scusa, e un bel po’ di analisi del sangue. Se riuscirai a mantenere il discorso sulle cose che ha fatto, e a smettere di inventare teorie sul perché, è più probabile che lui si apra con te su entrambi i fronti.
A febbraio ho rotto con il mio ex dopo quattro anni, e lui non l’ha presa benissimo, anche se ci ho messo tutta l’attenzione che potevo. È solo che ormai mi era chiaro che avevamo obiettivi e visioni completamente diversi su come vivere la vita. Tra poco tornerà in città per lavoro – me l’ha detto il suo capo – e si tratterrà per tutta la settimana. Devo chiedergli se gli va di vederci per un caffè o qualcosa del genere? Voglio sapere come sta e che progetti ha per il futuro. Voglio sapere che sta bene. Lui però non mi vuole parlare. Forse è ancora troppo presto? Tu che ne pensi, Dan? Devo contattarlo o lasciar stare?
– Wishing Him Well
Non importa cosa ne penso io, Whw, e non importa cosa vuoi tu. Se in questo momento il tuo ex fidanzato non ti vuole vedere, tu quel caffè con lui non te lo prendi. E siccome immagino che il no del tuo fidanzato non sia uscito dal nulla – ti sei già fatta viva, e lui ti ha già mandato affanculo – sai già come la pensa sul fatto di vederti: non gli va. Magari in questo momento è distrutto, o magari sta benino. In ogni caso non ha l’obbligo di consolarti per aver deciso di troncare la vostra storia. Se cambia idea e ha voglia di vederti e parlare, sarà lui a farsi sentire. Nel frattempo, dato che te lo ha detto espressamente, dovrai rispettare la sua volontà, e fare il tuo dovere: cioè andartene affanculo, e lasciarlo in pace.
P.S. Ma che cazzo gli è venuto in mente al suo capo di dirti che il tuo ex tornava in città? Non è un’informazione che un datore di lavoro deve condividere con gli ex dei suoi dipendenti!
Sono un maschio gay di trentatré anni, e ti scrivo perché ho un kink che mi piace molto ma di cui mi sono sempre vergognato. Sai che notizia, dirai tu. Il mio kink si chiama wet and messy (wam), e prevede di farsi ricoprire dalla testa ai piedi di sostanze appiccicose. Le persone a cui piace questo kink di solito hanno una sostanza preferita. Le mie, in nessun ordine particolare, sono la pittura, il fango e le torte. Il wam piace per le ragioni più diverse: alcuni godono per l’effetto umiliazione, io invece amo proprio la sensazione di perdermi in tutto quell’appiccicume, è molto primordiale e liberatorio. L’ho fatto con un paio di uomini conosciuti tramite un sito che si rivolge a persone con quest’interesse, e ne ho anche parlato al fidanzato con cui sto da tanto. Lui l’ha presa bene, e si è addirittura offerto di farlo insieme a me, ma io l’ho stroncato. Il problema è che in un certo senso mi vergogno. So che è un kink innocuo, anche se un po’ bizzarro, però non riesco a scuotermi di dosso questo senso di vergogna che m’impedisce di godere di questa parte della mia sessualità. Temo che, se il mio fidanzato vede quanto mi piace il wam, resterò bollato a vita come un freak. Mi sembra faticoso tanto quanto lo è stato fare coming out a suo tempo. Hai qualche parola di saggezza?
– Getting Off On Pies
Nel corso degli anni ho parlato, diciamo così, con un sacco di uomini kinky, e in parecchi mi hanno parlato del loro kink come di un secondo coming out. Detto questo, le persone gay che vogliono fare coming out sui loro kink a partner e amici hanno un vantaggio rispetto alle persone etero che vogliono fare altrettanto: l’esperienza e la prospettiva. Perché dichiararti kinky a un partner è molto meno spaventoso che dire ai genitori che sei gay; i partner che ti umiliano si possono rimpiazzare, mentre un genitore che ti umilia te lo tieni per sempre. Però, proprio come il coming out da gay ha il potere di migliorare la vita e i rapporti, fare coming out da kinky ha il potere di migliorare la vita amorosa e le relazioni sentimentali.
E a questo proposito: non negarti il piacere di esplorare il tuo kink insieme a qualcuno che tiene a te e non negare al tuo fidanzato il piacere di regalarti quel piacere. Non mi pare che lui si sia offerto di accontentarti perché non vuole che tu lo faccia con altri uomini – non si è offerto di sobbarcarsi una faticaccia solo per controllarti – ma perché ha sinceramente a cuore il tuo piacere. E se il tuo ragazzo è uno di quegli uomini che si eccitano a far eccitare gli altri, se lasci che lui goda ne godrai anche tu. E certe volte i kink sono contagiosi, Goop, anche quelli più strampalati: un tizio prova il kink del suo partner, gli scatta dentro qualcosa e in un attimo quel kink diventa anche suo.
E poi il tuo kink non è così bizzarro. Benché il wam, detto anche gunging o sploshing, non sia una mia passione, non mi è tanto difficile immaginare perché piaccia. Trovi erotica la sensazione della pittura, del fango o delle torte che ti colano sulla pelle. Io no, ma lo capisco facilmente! Inoltre, ti piace farti ricoprire di sostanze appiccicose perché ti solleva – temporaneamente – dal peso di essere te stesso. Come un aspirante androide ricoperto di gomma da capo a piedi, o un furry in costume da mascotte, o una donna in tuta di lycra da supereroina, tu ti diverti, ogni tanto, a cancellare o trasformare la tua identità. In questo sei tutt’altro che solo.
Senti, Goop, se farti ricoprire di roba appiccicosa ti dà gioia e non fa del male a nessuno, accetta l’offerta del tuo fidanzato. Se sei riuscito a superare la vergogna di essere uno che succhia cazzi, puoi superare quella di essere uno a cui piace farsi impiastricciare. Comprati un telo di plastica da mettere a terra, inforna qualche torta e invita il fidanzato a casa per giocare.
(Traduzione di Francesco Graziosi)
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