Il 30 aprile la sonda Messenger ha mandato la sua ultima foto da Mercurio, il fondo del cratere Jokai. Poco dopo si è schiantata sulla superficie del pianeta, come programmato. Si suppone che l’impatto, avvenuto a una velocità di oltre 14mila chilometri all’ora, abbia creato un cratere, che tuttavia non è visibile dalla Terra perché troppo piccolo e lontano, e comunque nella parte non visibile del pianeta. È stato però registrato il definitivo silenzio della navetta, da quattro anni orbitante attorno a Mercurio.
Lanciata nel 2004 e pianificata per stare in orbita un anno, la sonda della Nasa ha prolungato la sua missione su uno dei pianeti più inospitali del Sistema solare. Mercurio è il pianeta più vicino al Sole e il più esposto alle radiazioni solari. Messenger ha inviato sulla Terra oltre 250mila immagini, grazie alle quali è stato possibile completare per la prima volta una mappa di Mercurio. Ha inoltre raccolto dati sul ghiaccio di acqua presente nei crateri delle zone polari in ombra perenne. Nell’ultima fase della missione Messenger ha esaurito il carburante e come previsto è precipitata.
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