Negli Stati Uniti la sindrome di Down non è più una condizione che riguarda solo i più giovani. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Genetics in Medicine, sempre più persone con questa sindrome raggiungono i quaranta, i cinquanta e i sessant’anni di vita. Rispetto al passato, infatti, l’aspettativa di vita è cresciuta e adesso arriva a quasi 58 anni.
Gert de Graaf, Frank Buckley e Brian Skotko volevano stimare con precisione la popolazione con la sindrome di Down nel paese. Negli Stati Uniti, e non solo, mancano informazioni accurate sulla sua prevalenza, un elemento molto importante per poter organizzare l’assistenza sanitaria. Di solito, vengono registrati i nuovi casi alla nascita, ma ci sono pochi dati sulle fasce di popolazione più adulte.
I ricercatori hanno scoperto che è cresciuto il numero di persone con la sindrome. Nel 2010 erano 206mila, mentre nel 1950 erano circa 50mila. Rispetto alla totalità della popolazione, nel 2010 la prevalenza era di 6,7 per 10mila individui.
Anche la distribuzione per età è cambiata. Negli anni cinquanta solo il 27 per cento delle persone con la sindrome aveva più di vent’anni e solo il 4 per cento più di quarant’anni. Nel 2010 il 57 per cento aveva più di vent’anni e il 28 per cento più di quaranta. Secondo i ricercatori, il cambiamento è dovuto soprattutto ai progressi nella chirurgia cardiaca, ma miglioramenti sono stati registrati anche grazie al trattamento della leucemia e delle malattie della tiroide.
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