I “cerchi delle fate” della Namibia potrebbero essere dovuti all’azione combinata delle piante e degli insetti. Si tratta di aree di terreno nudo di forma esagonale, caratteristiche delle zone desertiche del paese africano. In realtà, strutture simili sono state trovate anche in Australia e in altre parti del pianeta.

Corina Tarnita, Juan Bonachela e colleghi hanno analizzato le immagini dei cerchi e hanno uno sviluppato un modello matematico che descrive la loro creazione. Secondo i ricercatori, i cerchi sono dovuti in parte alla competizione tra le piante, in un ambiente molto arido e caldo. Secondo lo studio pubblicato su Nature, questa ipotesi spiega in parte come si creano le aree di terreno nudo.

Le piante, in un ambiente difficile, tendono infatti a favorire la crescita dei vicini e a ostacolare le piante più lontane, creando le zone prive di vegetazione. Questo meccanismo però si sommerebbe a un altro. Secondo la seconda ipotesi, infatti, i cerchi sarebbero dovuti all’azione di animali che vivono sottoterra, come termiti e formiche. Poiché i gruppi di animali competono tra loro, la suddivisione dello spazio potrebbe portare alla creazione degli esagoni. Tuttavia, alcuni ricercatori non sono convinti dal nuovo studio e pensano che le strutture siano dovute a una sola causa.

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