La campagna elettorale per le consultazioni del 27 aprile è in pieno svolgimento. Ma i conflitti continuano a sconvolgere il paese. E mettono a repentaglio le elezioni.
La caduta dei regimi socialisti dell’Europa orientale immette sul mercato gli arsenali, gli esperti e la tecnologia militare che furono del Patto di Varsavia. Si vende al miglior offerente. Per esempio all’Iran.
L’embargo statunitense in Vietnam è stato tolto per le pressioni della General Motors e della Coca Cola. Non perché gli Usa abbiano ammesso i propri errori, né perché il Vietnam sia diventato un paese “migliore”.
Un mercato spontaneo sul piazzale della stazione. Centinaia di ucraini ogni giorno vengono a vendere, a prezzi stracciati, la loro merce. Esempio pratico del nuovo “libero mercato”.
Nel 1997 Hong Kong passerà sotto la sovranità della Cina popolare. È un’occasione per favorire la ripresa economica. Ma a trarne vantaggio sarà solo la Cina meridionale. Pechino, capitale politica, ha perso il ruolo di capitale economica.
Il Giappone attraversa una crisi economica senza precedenti, che sembra portare il paese verso un nuovo ordine economico e sociale: più vicino all’economia di mercato di tipo occidentale. Tutto ciò comporta sia una ridefinizione del ruolo dello Stato, sia un nuovo rapporto tra individuo e impresa. Intanto è stata approvata una riforma elettorale che garantisce più trasparenza. E la stampa giapponese fa il paragone con l’Italia.
Hanno conquistato il diritto di proprietà sulla terra. Adesso gli aborigeni si preparano a lottare per ottenere più giustizia sociale: in gioco c’è il loro diritto all’autodeterminazione.
Il direttore del quotidiano di Sarajevo “Oslobodenje” intervista il generale belga Francis Brikman, in partenza dalla Bosnia.
“Abbiamo attaccato gli stranieri, ebrei, cristiani e idolatri, perché sono parte della politica colonialista degli infedeli e sono l’arteria vitale, il cuore palpitante di tutte le occupazioni”. Per la prima volta un rappresentante del Gruppo islamico armato algerino concede un’intervista a un organo di informazione.
Perù, Colombia, Bolivia: l’arresto o l’uccisione di noti esponenti del narcotraffico scuote le basi politiche e sociali che hanno reso possibili i loro affari.
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