Film di guerra, foto di guerra, reportage di guerra. La descrizione dei conflitti come ricerca delle cause.
“Tra un secolo, quando tutti saranno collegati a Internet, i dinosauri dei regimi liberticidi vagheranno impotenti sulla rete”. Ma per ora la censura colpisce.
I tedeschi vogliono rimpatriare i rifugiati della Bosnia. La guerra è finita, ma queste persone non hanno più un posto dove andare. Un intervento di Zlatko Dizdarevic.
Un’analisi dell’interesse generalizzato per i crimini pedofilia. Alla loro condanna deve unirsi la capacità di offrire un futuro migliore ai bambini.
I cartelli della droga messicani stanno sostituendo quelli colombiani. Ma il Messico non è la Colombia: per gli Stati Uniti è un problema strategico di ben altra portata.
Nel 1996 le presenze di turistici tedeschi sono calate dell’8 per cento rispetto agli arrivi previsti. Il settimanale tedesco Die Zeit spiega perché.
La veloce crescita economica e le riforme politiche stanno trasformando il paese. Ma strada è lunga e la Cina profonda esiste ancora. Le foto di Danilo De Marco.
Non si placano le tensioni fra le caste. Un massacro di donne e bambini nello Stato di Bihar, dimostra che contro questa gerarchia le leggi sono impotenti.
Mentre un milione di rifugiati vaga disperato nello Zaire orientale, la diplomazia occidentale è ancora paralizzata da rivalità e sospetti.
Dal Maghreb all’Africa nera, i registi si danno appuntamento in Tunisia. Dove da trent’anni si svolge uno dei principali festival cinematografici del continente.
“Ogni specie complessa deve la sua imprevedibile origine alla disordinata creatività dell’evoluzione. Siamo il risultato, per quanto ben riuscito, di un capriccioso caso.”
Lee Shau-kee, il più ricco uomo d’affari della colonia britannica, è ottimista. Il ritorna alla Cina, nel 1997, farà trovare agli investitori un terreno favorevole.
Un giornalista tedesco e una fotografa statunitense descrivono il mestiere di corrispondente di guerra. E Martin Woollacott sul Guardian si chiede: possono esserci film di guerra senza guerra.
In Francia la concorrenza tra i fotografi scandalistici sta diventando molto aspra Storia di una professione che si fa sempre meno scrupoli.
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